Il mistero del ritiro del Giarre

E poi c’era quella storia del Giarre. Che cos’è il Giarre, chiesi al capo che mi diceva di controllare se fosse già arrivato.
Sostituivo un collega allo sport e mi muovevo fra quelle pagine come in una giornata di nebbia fitta sulle Langhe, cioè in un posto che non conosco in condizioni avverse e ostili.
Però ero una giornalista praticante e dovevo fare un po’ di tutto. Provare a fare tutto. Imparare a fare tutto. E tutto comprendeva anche lo sport.
Non ricordo chi fu l’anima buona, fra i colleghi, che mi spiegò che il Giarre era una squadra di calcio siciliana che veniva a fare il ritiro estivo in provincia di Siena, sull’Amiata mi pare.
All’epoca lo sport era una questione da uomini. Non che oggi sia tanto diverso, ma un po’ di meno probabilmente sì. In ogni caso c’era sempre un qualcosa di strano quando mi toccava farlo, un po’ per la mia insicurezza, un po’ per le battute, inevitabili, dei colleghi. Un po’ anche perché al capo piaceva mettere gli altri in difficoltà e vedere come se la cavavano.
Al tempo la scuola di giornalismo funzionava così e c’era solo questa. Forse giusto la Luiss, inarrivabile, a Roma.
L’estate successiva mi toccò sostituire il collega dello sport in ferie, per un periodo abbastanza lungo. Spettava a me organizzare le pagine, tenere d’occhio gli appuntamenti, coordinare i collaboratori. D’estate lo sport non era come nel resto dell’anno. Con i campionati fermi c’era da pensare a come riempire le pagine. Interviste, squadre in ritiro, calcio mercato.
La mattina divoravo la Gazzetta dello Sport e gli altri giornali della mazzetta sportiva che mi trovavo sul tavolo.
Cercavo qualsiasi cosa mi potesse servire, la ritagliavo e l’attaccavo sulla bacheca di sughero alle mie spalle.
Un giorno il capo, con l’aria di prendermi un po’ per il culo, disse. Son sicuro che il Giarre è già arrivato e te lo sei lasciato sfuggire.
E io. No, quest’anno il Giarre non viene da noi.
E te come fai a saperlo?
È scritto qui.
Sulla bacheca di sughero alle mie spalle era incollato un rettangolo di carta rosa con tutti i ritiri delle squadre che ci potevano interessare.
Da un qualche angolo della redazione qualcuno esclamò, con una certa soddisfazione, brava.

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