Archivi tag: covid-19

Diario della quarantena #5

La sentite anche voi questa sensazione di sgonfiamento? Vado fuori raramente ma mi pare che la gente sia più tranquilla. Non si litiga nemmeno più per la fila. (A parte io, ovviamente, che trovo sempre la solita furbetta o il solito furbetto che si mette di lato e poi, dopo aver aspettato che mi avvicini all’agognato sportello, dice: veramente c’ero prima io. Ma ormai lo faccio senza energia, quasi per abitudine). Non è che alla fine abbiamo capito che ci dovremmo comportare così tutti i giorni, al di là del virus e delle mascherine, credo sia più una sorta di rassegnazione. L’accettazione di ciò che non si può controllare.  

Le brutte notizie, la paura e i divieti ci hanno esauriti. 

Ora che il lockdown sta per finire, mi chiedo, che succederà dopo? Torneremo ad urlarci contro da una macchina all’altra per una manovra qualsiasi e a saltare la fila sgomitando e spintonando?

*****

Nei primi giorni della quarantena avevo pensato di organizzare un blog, una pagina web, un qualcosa, chiedendo a chi volesse scrivere il proprio diario, di mandarmelo che l’avrei pubblicato. Il progetto si sarebbe chiamato Le nostre quarantene e avrebbe raccolto pensieri dei miei amici sparsi qua e là e di chiunque avesse voluto partecipare.

Ho lasciato passare qualche giorno, per pensare a come organizzarlo. Giusto il tempo per vedere spuntare ovunque, come margheritine nel campo a primavera, diari della quarantena, raccolte di racconti della quarantena, pensieri e disegni della quarantena. Insomma, alla fine non ne ho fatto più di niente.

*****

Poi volevo chiedere al presidente del consiglio se per favore, in uno dei prossimi decreti può inserire, anche piccolo piccolo e in fondo, un punto in cui dichiara annullate le collezioni autunno inverno 19-20 (e ormai buttiamoci anche la primavera-estate 2020). Lo so che il settore della moda, come tutti gli altri, è in crisi, ma noi che cosa ne facciamo di tutte queste mise inutilizzate? Facciamo che le rinviamo pari pari alla prossima stagione e nessuno si farà del male.

*****

Parlavo dell’autunno inverno non per esagerare, ma perché per quanto mi riguarda io la quarantena l’ho iniziata ancor prima di Natale, quando mi sono rotta l’ossicino di un piede tornando una sera dal cinema. Poi, quando son guarita, hanno cominciato a cadere i pini per la strada di casa e non potevo più uscire. Insomma, fra il gesso e gli alberi, sono arrivata a rimanere chiusa in casa quasi fino all’inizio del lockdown. 

Più di quattro mesi, mica scherzi.

Sarebbe anche l’ora di darci un taglio.

Lascia un commento

Archiviato in coronavirus

Diario della quarantena #4

Ieri finalmente sono stata fermata dai carabinieri. Mi hanno fatto accostare a duecento metri dal posto in cui lavoro con un cenno della paletta. Ho spento il motore e ho cercato, trepidante, la mia autocertificazione. Spero sia l’ultima versione, ho detto, porgendo il foglio dal finestrino. Non importa, basta sia una delle ultime, ha detto il carabiniere. L’ha già compilata? Parzialmente. Due domande, dove va, motivi di lavoro, orario. Il resto, tutto come al solito. Documenti, prego. Targa dell’auto. E’ registrata alla mia mamma. Va bene, può andare. Prima di ripartire mi consegnano un’autocertificazione in bianco. Per la prossima volta. 

*****

Non so da quanto non apro più l’agenda. Prima la guardavo la sera, prima di andare a dormire, per farmi un’idea degli impegni del giorno dopo. Poi, la riaprivo per spuntarli. Fatto. Rinviato. Cancellato. O per aggiungerne di nuovi. Per scrivere appunti di cose che succedevano. Vista mostra a Firenze. Iniziato nuovo lavoro. O per scrivere cose da fare. Medicine, dottore, spesa. Spedire posta, telefonare avvocato. Per segnare appuntamenti.

In quarantena l’ho aperta solo per cancellare le visite mediche ad ogni telefonata di disdetta dalla Usl. 

Ma l’ho subito richiusa. Quella distesa di pagine bianche, una dopo l’altra, mi ricorda il passare dei giorni, sempre uguali, come il mare. A volte più calmi, a volte più mossi, ma senza una fine né un inizio. 

*****

Che poi non è vero che in quarantena non c’è niente da fare. A me per esempio manca il tempo per far tutto. A parte leggere e scrivere, lo stress della spesa e della cucina, grazie a Zoom ho potuto riprendere a fare yoga con la mia insegnante di Belluno. Rispolvero la corretta pronuncia d’inglese frequentando un corso gratuito per principianti. Cerco di imparare le basi del russo, gratis e impossibile, in tre lezioni. Dovrò togliere le erbacce dall’orto e studiare il modo di ripulire le gronde del fienile. Poi ci sono le cose che rimando, nonostante abbia il tempo. Pulire veramente la casa e fare ordine. Correggere uno scritto di qualche mese fa. Buttare giù un progetto ambizioso.

Confido nel tempo.

2 commenti

Archiviato in coronavirus