amati libri, addio?

Mi chiedo, come si fa a separarci dai libri che abbiamo amato o che ci ricordano momenti importanti della nostra vita
Qualcuno lo sa per favore?
Me lo domando oggi perché sto provando a fare un po’ di pulito. A far respirare la casa
Non che i libri soffochino, ci mancherebbe
Ma ogni tanto rimestare un po’ nel passato e fare una cernita risistemando buttando scegliendo recuperando, male non fa
A me questo gioco apre degli sprazzi infiniti di memorie
Apro cassetti inapribili per il casino indiscriminato che contengono
ed escono volti serate sensazioni che non avrei ricordato altrimenti
Per questo gettare via spesso diventa così faticoso per me
Ma ogni tanto mi armo di coraggio e lo faccio
Oggi ho provato con i libri
Un mese fa avevo deciso di regalare la mia collezione di Julia, dal numero 1 ad oggi, almanacchi compresi, alla biblioteca della mia città
Per fortuna la maleducazione delle addette a suo tempo mi ha scoraggiato
Oggi la preziosa collezione sta esposta su uno scaffale della camera toscana senza prendere nemmeno troppo posto a dire il vero
In quel caso sarebbe stata maggiore la perdita, dei fumetti, rispetto al guadagno, di posto
Ora provo a decidere di liberare la libreria bellunese per fare ordine, far prendere aria, dare un senso ai libri accatastati negli scaffali in doppia fila
Il problema non è regalare o gettare, ma semplicemente trasferire
Eppure quando vedo certi titoli che non ricordavo nemmeno di avere mi viene immediatamente voglia di leggerli. O di tenerli li a portata di mano, per ogni evenienza
“Allegro ma non troppo” di Carlo M. Cipolla con “le leggi fondamentali della stupidità umana”
Mi ricordo subito dell’amica che me lo ha regalato in un impeto di generosità un giorno che sono passata a trovarla al negozio
E un librino piccolissimo si può tenere
“Dolomiti naturalmente” di Paolo Salvini
In toscana non me ne faccio di niente
ma soprattutto mi fa ricordare un divertentissimo viaggio in macchina con un’altra amica a indovinare i nomi in latino degli animali selvatici
Bubo Bubo, il gufo
Athene noctua, la civetta
Capreolus capreolus. .. che cosa?
Vediamo chi indovina
No troppo facile
Facciamo… rupicapra rupicapra
O meglio ancora dendrocopus major
vediamo chi lo sa
Comunque sì, si tiene anche questo
“Il metodo antistronzi: come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è” lo ho comprato anni fa durante una trasferta in un periodo pesante e doloroso, una delle tante. Magari ha funzionato anche solo stando lì nello scaffale
Non l’ho letto
Ma lo salvo, per pura scaramanzia
“La pioggia prima che cada” di Jonathan Coe non si butta e basta
Due libretti su Sarajevo, forse li ho anche già letti
Teniamoli
Curzio Malaparte, “Maledetti toscani”, “La pelle”, “Benedetti italiani”
Benedette letture da ripetere al più presto
“Fuggi Charlie Brown”, “Ho un’idea Charlie Brown”, “Ho un problema Charlie Brown”
Non sono nemmeno in discussione
basta guardare la copertina che ti mette già allegria
“L’incanto del lotto 49” di Thomas Pynchon da più parti decantato come un quasi capolavoro si meriterà la chance di una lettura, prima o poi
“La vita oggi” di Anthony Trollope fu magnificato ai tempi da D’Orrico sul Corriere della Sera
Ne fece un quasi cult
Vedremo
Intanto sta lì
Anna Negri, “Con un piede impigliato nella storia” è un regalo
“L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon, pure, e ha anche la dedica di un amico
“Settantacinque poesie” di Constantinos Kavafis, lo stesso
Francesco Piccolo, “Scrivere è un tic”, mi serve
devo averlo sempre a portata d’occhio
“L’inganno” di Philip Roth mi riporta a un’altra vita
fu un regalo mio ma chi lo ricevette non lo volle tenere
lo lesse e me lo restituì
da rileggere
vediamo se con gli anni si è imparato qualcosa
ogni libro è un ricordo
di una persona, un momento della mia vita, una situazione

Comunque, non conservo soltanto
Ho già riempito due trolley, le uniche “scatole” resistenti al peso dei libri, anche se non ricordo bene chi c’è finito dentro
Mi pare Ugo Riccarelli, “Il dolore perfetto”
Qualcosa di Ignazio Paco Taibo II e di Marcela Serrano
Qualcuno dei tanti libri già letti che non se ne andranno ma rimarranno con me, almeno finché ci sarò, solo in un’altra casa

Poi ci sono i libroni
cataloghi di mostre e di rassegne culturali
montagne, le Dolomiti, Van Gogh, gli impressionisti
Tutti i luoghi dell’Unesco
Le piante medicinali
anche quelli stanno lì belli impilati in orizzontale l’uno sopra all’altro dove una volta c’era la televisione
Finché serviranno ad Ercolino, il mio gatto, per salire sulla parte più alta della libreria e dominare da lì il suo piccolo mondo, non si spostano

7 commenti

Archiviato in diario minimo, storie di libri

7 risposte a “amati libri, addio?

  1. Manlio Valerio

    Cara Simona, ci hanno insegnato a rispettare, proteggere ed amare i libri, possedere una libreria era un lusso per pochi fortinati, ma nel frattempo è arrivato il DTP, PDF, WYSIWYG… Oggi è possibile stampare un libro a costo quasi zero, la cultura stenta sempre a circolare ma i libri sono diventati anche un prodotto di largo consumo e spesso di bassa qualità, con un potere d’acquisto medio posso collezionare tonnellate di libri. Nella tua libreria (persona colta) molti libri sono sicuramente di qualità, ma analizzandoli criticamente scopriari quanto volume è occupato da carta polverosa. Dobbiamo adattarci ai tempi i libri scarsi devono diventare carta riciclata, e dobbiamo avere il coraggio di apprezzare l’ebook, è certamente più ecologico, e più ordinato di qualsiasi libreria reale. Recentemente ho traslocato per l’ennesima volta trasportando a caro prezzo i miei metricubi di carta polverosa… Un giorno la fidanzata mi domanda: “e se il camion del traslocatore viene rubato o distrutto da un incedio?” Io:”saranno assicurati” e per un attimo ho accarezzato l’idea che avere un assegno e la possibilità di viaggiare leggero. So che non è stato l’ultimo trasloco, non sono capace di mettere radici per fortuna, ma la prossima volta mi seguiranno solo 15 libri. Butta via senza pietà, seleziona solo il meglio del meglio.

  2. paola

    Premesso che io non mi affeziono (quasi) a niente di materiale, mi sono sempre sentita meglio regalando i miei libri alle biblioteche. Dopo tanti trslochi poi……

  3. scrivere è un tic è un gioiellino!

  4. Sara difficile sceglierne 15. .. per fortuna ne ho oltre 3000 nel lettore. Anche se è tutta un’altra cosa, ne convengo, averli di carta. Ciao Manlio

  5. Brava, beata te… io invece mi ci affeziono, cavolo….

  6. Pingback: amati libri, addio? | libri, mon amour

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