ecco, ora c’è calma e silenzio. Ercole dorme nella sua cuccetta
il pranzo (il mio) è quasi pronto e posso ritagliarmi una pausa per scrivere
avrei voluto anche leggere un po’ ma ormai lo farò più tardi
Ercole, un gattino nero di tre mesi o giù di lì
è arrivato ieri in una caotica giornata di lavoro, sotto la pioggia, con il maltempo che imperversava ovunque (nel senso di metri di neve con black out) e e tre, dico tre, passanti (pagina doppia) da organizzare con i collaboratori scrivere e titolare (e metterci le foto e fare i titoletti e le didascalie, eccetera eccetera)
dopo i primi dieci minuti di agitazione in cui Ercole ha girellato per casa nascondendosi dietro ai mobili e guardandomi ogni volta come se fossi il mostro di lochness, si è calmato
senza che me ne accorgessi ha smangiucchiato il riso e sbevucchiato il latte che gli avevo messo in due ciotoline
poi, quando si è sentito abbastanza sicuro è venuto ad accarezzarmi i piedi mentre in cucina stavo preparando il mio pranzo per attirare la mia attenzione
Ercole è sveglio e molto dolce
con quell’aspetto da gatto nero d’inferno con gli occhi gialli e la sua aria sinuosa sembra non poter vivere senza coccole
in mezz’ora si era già abituato e, mentre cercavo di leggere un po’, stesa sul divano, lui è venuto a reclamare carezze e attenzioni
non solo ti si stende sopra appiccicandosi a pelle d’orso ma ha quel capino che infila sotto a qualsiasi cosa, alla mano, all’ascella, al collo, come se volesse sempre essere coperto, letteralmente, di carezze
quando sono uscita per tornare al lavoro ha sgranato due occhioni gialli stupiti ma quando son tornata a casa, una volta nel pomeriggio per controllare, la seconda alla fine della giornata di lavoro ben oltre le 22, era nascosto in mezzo ai panni stesi sull’appendino
già non mi riconosceva più
ci ha messo un po’ prima di fidarsi ad uscire
“Ercole, tranquillo, son quella di prima”
dopo però sembrava che fosse sempre stato lì
fallito ogni tentativo di leggere un libro o di spedire sms o email con il telefonino (i piccolo si è rivelato molto bravo nel gioco “fai cadere il telefono con una testata” e anche in quello “copri il lettore con il tuo corpicino e gira la pagina con la coda”), si va a nanna
non sapevo se lasciarlo dormire nella sua cuccetta, dove peraltro ha preso posto come se l’avesse sempre avuta, o portarlo in camera con me
all’inizio ho deciso di lasciarlo da solo poi, mossa dai suoi miagolii, ho portato la cuccetta in camera
i miagolii non son cessati
non capivo proprio che cosa volesse
l’ho messo sul letto ma, non appena mi muovevo sotto le coperte, si intirizziva tutto e scappava come se avesse visto il mostro dei mostri
questa scenetta si è ripetuta tre o quattro volte
finché ho spento la luce, mi son girata dall’altra parte e ho lasciato che facesse come meglio credeva
ha scelto di dormire sul letto ai miei piedi
stanotte ancora miagolii
alle 4, sì sì proprio alle 4 ho controllato, il piccolo Ercole è stato preso da una botta di appetito
dopo il riso mischiato con la pappa da gatti piccoli, il latte concentrato annacquato (domani compro quello vero, lo giuro), e le crocchette di manzo che aveva avuto per cena, questo fenomeno della natura ha avuto il coraggio di miagolare per fame
a quell’ora ha avuto le sue crocchette e si è accontentato
stamani ci alziamo con calma, è domenica e l’orario di inizio del lavoro ancora lontano
l’alzata notturna mi spezza l’ora del risveglio ma non importa
saranno le 9 e Ercole miagola
sicuramente avrà fame
guardo i suoi ciottolini e qualcosa da mangiare ci sarebbe ancora ma se ben ricordo i gatti vogliono sempre qualcosa di nuovo sul piatto
beh intanto mi lavo e comincio a prepararmi
il piccoletto nero, era il macilento della cucciolata, il terzo quello vessato dai fratellini più grandi e più forti, miagola come una sirena
arrivo!
allora, facciamo così, mettiamo qualche regola
la mattina lavo i ciottolini dove ha mangiato per tutto il giorno, per cui mi invento un complicato sistema di recupero degli avanzi, lavo e asciugo, rimetto gli avanzini nelle ciottoline e aggiungo cibo fresco
intanto croccantini e latte, mentre metto a cuocere il riso (basmati, in casa c’è solo quello) e tolgo la scatoletta di carne per gattini baby dal frigo
la tovaglietta su cui ieri avevo appoggiato i piattini è un po’ sporca allora la tolgo e la sostituisco con un vassoietto in plastica con i bordi rialzati (made in castiglioni, grazie sandra) visto che il piccoletto ha il vizio di spingere i ciottolini spostandoli per tutta la casa mentre cerca di raggiungere anche il cibo in fondo
mentre cuoce il riso e poi raffredda, finisco di lavarmi
è il momento della lettiera
vado a dare un’occhiata, tolgo il coperchio
accipicchia!
va bene che mangia tanto ma è anche piccoletto
comunque mi armo di paletta (quella da giardinaggio va benissimo) e pulisco
finita la divertente occupazione posso comporre il piatto clou della colazione del piccoletto, riso basmati con un goccio di olio di semi biologico (credo che gli manterrà il pelo lucidissimo) e pappetta di carne
Ercole ci si fionda come se non avesse mai mangiato prima e spazzola tutto
dopo, a pancia piena, arriva il momento del gioco
un semplice filo di rafia azzurra da ieri sembra essere il giocattolo dell’anno
ma ha anche un pupazzetto di stoffa nella cuccetta che fa saltare per aria e nel quale infila le unghiette per poi ritirarle con l’aria concentrata mentre il bambolotto vola e lui lo rincorre di qua e di là
è uno spettacolo e sembra essere proprio il gattino che mi aspettavo, anche se è arrivato con anticipo sui miei programmi e in tutta fretta
più tardi tiro fuori una pallina di gomma da un cassetto
così ora c’è un nuovo gioco
magari anche meglio del pelo dei miei stivali da neve che spuntava dalla scarpiera e che si è smangiucchiato per metà mattina finché non ho chiuso meglio lo sportello
la prima giornata con Ercole è passata
la convivenza è iniziata a tutti gli effetti
direi che ci si può fare
magari ricordandomi di alzarmi un’ora prima la mattina
🙂
Che bello! Sembra proprio quando io e la mia Piuma eravamo sole. Lei ha sempre dormito ai miei piedi a letto, ma quando è arrivato il boss è stata sfrattata. Abbiamo dovuto trovare dei compromessi per continuare la convivenza. Niente gatto in bagno e in camera da letto. Non deve salire sui mobili e quando resta sola in casa deve avere un ‘locale’ suo, perchè non scorrazzi per casa a suo piacimento. Diciamo che ora dormo di più, ma certi paletti mi sembrano eccessivi. Tu sei sola (per ora) e puoi gestire la cosa come meglio credi. Per ora di dico che il latte di mucca non è molto indicato per i mici, anche se può sembrare il contrario. Ti linkerò qualche sito dove troverai preziosi consigli per partire col piede giusto. p.s. presto passerò a vedere Ercole, appena il tempo non scoraggerà qualsiasi uscita. 🙂
Dai racconta un po’ di progressi del peloso. Anche tuoi, magari 🙂
Sai che volevo farlo e avevo gia’ iniziato ma poi mi son fermata pensando di star diventando patetica e monotona (come mi ha fatto notare un amico su face)… Ora ci ripenso va’