eh no, non è ancora finita
d’altronde se l’anno scorso ne ho letti 135 mica posso cavarmela con una classifichetta, per quanto multipla, che ne contiene sì e no una sessantina scarsa….
anche perché il principio, per me, è sempre quello
se leggo un libro significa che mi piace altrimenti non ho problemi, nel caso la lettura non scorra, a fermarmi e ad abbandonarlo
diversi hanno fatto proprio quella fine lì
tutti quelli che ho letto fino in fondo significano qualcosa per me
anche solo il fatto di aver assorbito qualcosa di chi l’ha scritto
adesso farò un rapido excursus dei libri rimasti fuori dalla prima classifica di quelli che ho letto nel 2013
qualcuno potrebbe pensare che stia gonfiando le piume facendo sfoggio di una presunta cultura da club degli editori
faccia pure
nessuno è obbligato a leggermi
se qualcuno ha voglia di scambiare esperienze ed opinioni ben venga, quello dei libri è sempre un ottimo argomento di conversazione
il blog però serve prima di tutto a me, ad aiutarmi con la mia memoria ballerina e a fare il punto delle mie cose
stop
tutto il resto è qualcosa in più
ciò detto passo all’elenco disordinato degli altri libri (ma non tutti) letti nel 2013
Il corpo umano di Paolo Giordano, è stato il primo letto sul reader nei giorni di Natale
bello, mi è sembrato il segno della maturazìone dello scrittore dopo il sopravvalutato La solitudine dei numeri primi che secondo me aveva gli ingranaggi ancora un po’ da oliare
Paolo Giordano lo avevo incontrato poche settimane prima in un bar di Belluno
Gli dissi che la mia mamma aveva molto apprezzato il suo libro
“ma tu non l’hai letto?”
“non ancora”
dopo, avrei avuto un bel po’ di domande da fargli
poi c’è stata la scoperta di Non tutti i bastardi sono di Vienna opera al momento unica di Andrea Molesini, molto molto interessante a livello storico e anche geografico visto che si svolge fra il basso Bellunese e l’alto Trevigiano
potevo non leggere qualcosa del premio Nobel Alice Munro? l’ho fatto con i racconti Il percorso dell’amore
poi c’è stato La cerimonia del massaggio di Alan Bennet, quello di Nudi e Crudi, un libriccino pungente e sarcastico
mi sono divertita con la saga dell’aspirante anatomo patologa Alice Allevi di Alessia Gazzola con Sindrome da cuore in sospeso, l’Allieva e Un segreto non è per sempre
ho salutato il gradito ritorno dell’ispettrice Pedra Delicado di Alicia Gimenéz Bartlett con Gli Onori di casa
l’ultimo immancabile commissario Montalbano, Un covo di vipere, dopo Una voce di notte, di Andrea Camilleri
una simpatica scoperta, Più o meno alle tre di Andrej Longo, che raccoglie tante piccole storie napoletane che si verificano contemporanea alla tragedia dell’11 settembre 2001 di New York
di Turista per caso, di Anne Tyler, tanti e tanti anni fa avevo visto il film con William Hurt e Geena Rowlands, quello in cui lui scriveva guide turistiche e lei addestrava cani. il libro è molto meno glamour e molto più triste ma molto bello
La donna che collezionava farfalle di Bernie McGill una saga familiare dell’Irlanda del Nord recitata a più voci
Lezioni di tenebra di Enrico Pandiani, quello di Les italiens, sempre velocissimo e sempre più “cattivo”
Il romanzo irresistibile della mia vita vera di Gaetano Cappelli. Era da un po’ che avrei voluto leggerlo e son contenta di averlo fatto
Il suicidio perfetto di Franco Matteucci, è una storia che colpisce e che si fa leggere tutta d’un fiato. E si fa ricordare
Biscotti e sospetti di Stefania Bertola, è un giallo “leggero”
Niente vacanze per l’ispettore Morse di Colin Dexter leggero lo è un po’ meno ma si fa leggere molto volentieri
Il giovane sbirro di Gianni Biondillo è veloce e sincopato. In un solo romanzo forse ce ne stanno almeno quattro o cinque
La casa di ringhiera di Francesco Recami, simpatico e divertente, per quanto molto ma molto caustico
poi c’è stato ancora qualche Scerbanenco, Dove il sole non sorge mai e Annalisa e il passaggio a livello con la sua prosa essenziale e il racconto tagliente e affilato come una lama
Camilla nella nebbia e Camilla e i vizi apparenti (decisamente meglio questo dell’altro) di Giuseppe Pederiali, storie gialle della bassa padana
e poi il mio amato Jonathan Coe, con La casa del sonno e i Terribili segreti di Maxwell Sim, che ancora mi mancavano
Loriano Macchiavelli, con l’Ironia della scimmia per farsi un giro nei sotterranei di Bologna
il sempre più cupo Marco Vichi con la Forza del destino
L’ira funesta di Paolo Roversi
Mendel dei libri di Stefan Zweig
In carta, prestato, ho letto il libro di Matteo Corona Nelle mani dell’uomo corvo, una storia bellissima e super terribile che fa stringere il cuore e tutto il resto ma che è frutto sicuramente di una bella penna e di un grande cervello
dopo tanti omicidi, morti strane, indagini e tragedie, ci voleva qualcosa per stemperare un po’….
Piccole confusioni di letto di Emily Giffin, Le ricette segrete della cucina dell’amore di Melissa Senate e Sognando Park Avenue di Tinsley Mortimer
nessuno di questi concorrerà al Premio Pulitzer però è stato piacevole sciogliersi con letture un po’ frivole
è come per uno a dieta rigida entrare in una pasticceria
ogni tanto uno strappo si può
ah, a proposito di Pulitzer
il libro di Agassi in realtà lo ha scritto J.R. Moehringer, premiato per Il bar delle grandi speranze
Agassi si è rivolto a lui proprio perché era rimasto colpito dal suo libro e voleva qualcuno che ricreasse la stessa atmosfera per il suo
poi Moehringer non ha voluto esser citato perché la storia era troppo quella di Agassi e la spiegazione viene data solo alla fine dallo stesso Andre
io ho provato a leggere il libro ispiratore ma non ne son stata presa fin da subito come per Open
non posso dire che sia fra quelli senza chance
no, di sicuro nel corso dell’anno ci riproverò
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