Saturno contro

Questo non è proprio un gran periodo. Ecco
È da settembre che aspetto un armadio dall’Ikea e la consegna pare un sogno impossibile. Ho un herpes sulla bocca da due mesi che non vuol saperne di andarsene. Il lavoro, lasciamo stare…
Insomma, è un po’ come agitarsi dentro un grande pallone bloccato. Tu ti muovi ma tutto il resto rimane fermo, oppure è il contrario, chissà
Una cosa del tipo la realtà non collabora con me

L’herpes, per esempio
Dopo due mesi non so mica più che fare. Dopo visite mediche, specialisti, analisi del sangue e tutto il resto ho preso un antivirale che ha fatto il suo lavoro, facendo regredire l’infezione. Poi, dopo una o due settimane, la fastidiosa bollicina sulla bocca è tornata a far capolino. E come la volta precedente, anziché tirare e gonfiarsi per tre o quattro giorni, scomparendo dignitosamente al quinto pur lasciando il segno del suo passaggio, ha voluto strafare. Anche stavolta.
Cosī mi ritrovo ancora con la bocca piena di bolle e un grosso baffo di pelle rossa e scrostata su cui ogni crema lemitiva calmante e disinfiammante sembra avere l’effetto del peperoncino.
Aiuto
Fa anche male e il dolore, con un fastidioso prurito, si propaga al naso e un po’ a tutta la testa svegliandomi di notte e impedendomi poi di riaddormentarmi

Sabato mattina dopo l’ennesima notte insonne, con la pelle che brucia e tira mi decido
vado al pronto soccorso
Metto un libro in borsa per affrontare la lunga attesa e prendo l’auto
Arrivo in accettazione e non c’è nessuno
Mmmh, penso: stai a vedere che sto cominciando a uscire dal pallone
In cinque minuti la sala d’aspetto si riempie di gente, tutti con un codice più grave, e il mio tempo d’attesa si allunga tutto all’improvviso
Non importa, ho un giallo a tenermi compagnia
Mentre son lì che non fo nulla, visto che il tempo passa e dovrei anche andare a lavorare, mi ci scappa un’intervistina al volo al comandante della finanza
E le telefonate del giro di nera

Arriva il mio turno, metto il libro nella borsa afferro il piumino e mi lancio verso la porta aperta del pronto soccorso
Nel corridoio un’infermiera mi fa cenno di entrare in un ambulatorio sulla destra
Entro
Seduta a una scrivania c’è una dottoressa dal musetto puntuto e senza sorriso che mi guarda con aria scocciata aspettando che le racconti perché sono lì a darle fastidio

Buongiorno, le spiego (senza sorridere altrimenti mi si strappa la bocca), è da due mesi che ho un herpes labiale, eccetera eccetera
Analisi?
Le ho in borsa, ora le prendo
Aspetti un attimo
Il fatto è che la tipa se ne sta seduta alla sua scrivania ma io sono in piedi, impalata, davanti a lei
Non c’è una sedia nel raggio di qualche metro né un posto dove appoggiare la borsa
tutto, lì dentro, ti dice sbrigati e levati di qui prima che puoi

Appoggio la borsa a terra e, tenendo il piumino sotto un braccio, mi piego e prendo i documenti
Mi rialzo e glieli porgo
Ma non le bastano, vuole gli esiti delle visite
Li ho dimenticati, comunque guardi, dicevano che avevo un herpes, niente di più
Che medicina ho preso?
Mi riabbasso e frugo nella borsa poggiata a terra ma l’ho dimenticata a casa
Mi rialzo accaldata
Butto anche il piumino, a terra, sulla borsa

La dottoressa mi guarda con i suoi piccoli occhi rotondi e una piega amara sulla bocca continuando a far domande con tono stizzito come se parlasse ad una studentessa impreparata
Io, là in piedi con tutte le mie cose buttate per terra, mi sento irrimediabilmente scema e rimpiango amaramente di esser venuta fin qui

Ma non ne posso più di questo herpes e di questa pelle che tira e brucia
La medicina? Avevo messo la scatola sul tavolo ma l’ho dimenticata, mi spiace, posso sentire il mio farmacista se ricorda quale era

Si figuri se un farmacista si ricorda un farmaco dato a un paziente un mese fa con tutti i clienti che ha… Non penserà mica di esserci soltanto lei? commenta la tipa con aria sprezzante

La ignoro
Mi piego a terra ancora una volta, accucciata sposto il piumino e frugo dentro la borsa, prendo il telefono e mi rialzo, trovo il numero del farmacista e inizio a scrivere un messaggio

La dottoressa si alza come una furia e mi si mette alle spalle
Lei, metta via immediatamente quel telefono, le sembra il momento di giocare con il cellulare?

Respiro profondamente mentre qualcosa dentro si agita per uscire
Non sto giocando, dico seccamente, sto scrivendo al farmacista

La tipa non sente ragioni
Alza la voce
Ma insomma, vuol finirla con quel cellulare? Lo metta via. Io non visito chi perde tempo con il cellulare

Finisco di scrivere il messaggio e premo invio
Non credo veramente di star vivendo la situazione che sto vivendo
Ah sì?, dico con uno scatto di improvvisa decisione
Allora diciamo anche che il cappotto deve stare sull’attaccapanni
e mentre parlo prendo il piumino da terra e lo appendo senza possibilità di appello ad un pomello sulla parete

E magari anche la borsa non deve stare per terra, continuo
La prendo e l’appoggio su una sedia nell’angolo
tanto per far vedere semmai chi è il maleducato, lì dentro

Dalla borsa spunta la lucina rossa del telefono
È la chiamata del farmacista, persa
Senza considerare la possibile reazione della dottoressa isterica prendo il cellulare e richiamo immediatamente

Anzi, mi giro verso di lei e le dico con aria che non ammette repliche, è il farmacista
In un attimo la teoria medica secondo la quale non si sarebbe mai ricordato il mio farmaco crolla definitivamente e così abbiamo il nome e il dosaggio della medicina

Si stenda
Mi adagio sul lettino e la dott mi punta un lampadone accecante in faccia
Chiudo gli occhi
Puö chiudere gli occhi se le dà fastidio
Appunto
Il fatto è che a me fa proprio innervosire chi si mette a giocare con il telefono in ogni occasione, si giustifica

Lasciamo perdere e pensiamo a questo herpes va’
sto zitta

Dopo aver guardato chissaché (nel frattempo è anche comparso magicamente un infermiere che dopo qualche secondo scompare di nuovo) mi dice
Si rivesta
Anzi no, si alzi

mi pare il minimo che si senta un po’ confusa, almeno questo

Sono di nuovo in piedi davanti alla scrivania
La tipa appuntita scrive la sua ricetta
Guardi che il farmaco dovrà pagarlo perché non ė mutuabile
Va bene, che posso dire?
il giuramento di Ippocrate l’ha fatto lei, mica io

Ne prenda due al giorno mattina e sera e prenda anche delle vitamine

Intanto prendo la ricetta, saluto e me ne vado
Imbocco veloce l’uscita del pronto soccorso con questo senso di disagio che mi si ė appiccicato addosso

Una volta fuori respiro l’aria fresca e ringrazio di non esser più lī
salgo in macchina e vado verso il lavoro

Ora cercherö di farla breve
Porto la ricetta in farmacia e quella medicina non c’è
Ripassa nel pomeriggio

Dopo la riunione di redazione torno in farmacia
La medicina c’è ma si scopre che la dottoressa incazzata non ha “messo la nota” sulla ricetta, non ha scritto cioè il semplice numerino che avrebbe reso mutuabile il farmaco
Vabbè lo pago, dico io, la dottoressa mi aveva avvertito
Ma sei pazza, fa il farmacista, ti costa 60 euro
Beh allora…
e poi basta mettere il numerino e il farmaco è mutuabile

Ce la fai a farti fare un’altra ricetta, magari dal tuo medico?
Beh. Come no? In fondo è soltanto sabato pomeriggio, io dovrei essere al lavoro e il mio medico ė nel suo giorno di riposo

Lo chiamo al cellulare e spiego la situazione
Mi spiega che non ci sono santi, la medicina mi spetta mutuabile perché ho una malattia recidivante
Decidiamo che mi rivolgerò alla guardia medica e che se non risolvo, mi farà lui la ricetta in tarda serata

Riprendo la ricetta al farmacista e vado fuori a telefonare alla guardia medica allontanandomi dalla banda di Natale che sembra seguirmi passo dopo passo assordandomi e impedendomi di parlare al telefono

Penso per l’ottantesima volta da stamani che da qualche parte deve esserci un’opposizione astrale
E anche fortina
Non può andare tutto così male solo per un banale caso

Ho detto che la farò breve anche perché se mi sono stufata io figuriamoci chi legge

Alla fine, dopo due ore e mezzo e una decina di telefonate riesco a incrociarmi con la guarda medica
Sono in centro, mi dice verso le 6 e mezzo, vado in ospedale e l’aspetto là
Noooo, fermo. Dov’è esattamente?
In piazza Duomo
Sono in piazza dei Martiri, fra due minuti sono lì. Non si muova per favore
Scappo dal lavoro, gridando emergenza medica. Arrivo di corsa e lui mi accoglie sorridendo con la sigaretta accesa
Compila la ricetta, con la nota, appoggiandosi sul cofano della macchina mentre io gli faccio luce con una pila tascabile
È allegro, gentile e ha anche voglia di scherzare
Mi sento catapultata di nuovo in un altro mondo
Con la differenza che almeno questo è decisamente meglio dell’altro

Prendo la ricetta e scappo in farmacia
Dopo dieci ore dalla mia visita in pronto soccorso la questione è risolta
Ci ho dovuto perdere quasi tutto il giorno ma alla fine ho ottenuto (quasi) quello che volevo

Anche se dovrò tornare in ospedale per pagare la visita con la dottoressa pasticciona (eh sì, pure quello) per un attimo ho pensato che, forse, il pallone ha ricominciato a muoversi di nuovo

e magari anche Saturno si sposterà da lì una buona volta

10 commenti

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10 risposte a “Saturno contro

  1. lorena

    Ciao Simo, un Saturno… energico!!! Temo sia in opposizione anche con i leoni…passerà…ma è un pianeta lento… Da quel che racconti devi aver trovato la dottoressa del mio primo bozzo dietro l’orecchio… veramente fastidiosa. In bocca al lupo e in barba a Saturno… Lorena

  2. paola_Surfy

    Ti prego, a febbraio ho una visita dermatologica, dimmi in privato come si chiama, hai visto mai che capiti anche a me (io però non sarei così accomodante). Trovarmi davanti una così dopo un’anticamera di svariati mesi, non lo sopporterei. Stai serena, tra qualche giorno il giro di boa: arriva il 2014! facciamo finta di credere che tutto cambierà in meglio 😉 Auguri!

  3. sandra

    oh Simona cara, mettiamo insieme i nostri Saturni, sia mai che cominciano a litigare tra se’ e ci lasciano in pace…Per Natale è pronto il menu’, non è gran cosa ma Montepescini è lontana da tutte le congiunzioni astrali, e c’è il mi’ babbo col fucile in mano a tener fuori chi ci vuole male.Poteri della mente, a noi!!!!

  4. Ina

    Ciao Simona, mi spiace per gli eventi avversi, ma è sempre un piacere leggerti. Mi sono immedesimata in te, e mi sono innervosita forse ancora di più…un certo modo di fare è più una norma che non un’eccezione… Ti auguro che nel 2014 la ruota giri al meglio! Un abbraccio Ina

  5. Piergiorgio

    Confermo saturno contro anche per noi Leoni, se ne esce dalle … a dicembre 2014…vedi te!

  6. sì dai, definiamolo energico così non si arrabbia più di tanto…
    beh, spero bene che ce ne sia soltanto una in quelle condizioni sennò siamo messi bene….

  7. ma no, non ce n’è bisogno Paola… è al pronto soccorso. sì, più che accomodante mi sembravo scema, ma almeno due piccoli moti di orgoglio li ho avuti. e lei alla fine ha capito. comunque a quanto ho saputo anche lei è come il mio herpes, recidiva

  8. ma guarda come devo scoprire dove passerò il natale…

    comunque stamani mi è venuta un’idea familiare, te la esporrò durante il pranzo a montepescini

    saturni permettendo

    🙂

  9. cara Ina, una ben magra soddisfazione la mia. si vede che nella mia dannazione c’è anche la mia salvezza, parlo della scrittura… piacere di averti fatto piacere.
    di questi personaggi purtroppo vedo anche le debolezze oltre alla stronzaggine e quella dottoressa alla fine, credimi, è veramente una povera persona. non che questo la giustifichi
    speriamo in un bel 2014, intanto te lo auguro
    un abbraccio

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