mi arriva una mail da A.
sabato sera vieni a casa mia che facciamo uno swap party?
ma sì che vengo
con quante volte avrei voluto organizzarne uno io
uno swap party, per chi non lo sapesse, è un ritrovo fra amiche che si riuniscono in una casa, mangiano e bevono qualcosa insieme, e poi si scambiano vestiti e accessori che non usano più
sabato sera finisco tardi di lavorare ma arrivo in tempo per il secondo giro di pizza con pasta madre
sono già tutte sedute al tavolo. anzi, tutti, perché c’è anche un maschio che, precisa subito, “non c’entra niente”.
lui e la moglie non vivono più qua, ed essendo in visita alla famiglia di lei, lui sarebbe dovuto rimanere solo a casa. l’eccezione è accettata globalmente.
ovviamente dopo cena, mentre noi ci accalchiamo intorno a borse, vestiti, gonne e magliette, lui si ritira vicino alla stufa a leggere il libro di Agassi
(“Ah, non l’avevi portato per A.?”)
l’atmosfera, anche a cena, è proprio carina
io non conosco nessuno, se non la mia amica, e come età siamo decisamente su fasce diverse, ma non ci vuole nemmeno troppo a rompere il ghiaccio e a ritrovarsi a parlare tranquillamente del più e del meno
mentre A. sale e scende le scale per portare le teglie di pizza cucinate nel forno al piano superiore (siamo in taverna), giù ci si presenta
P., laureata in lettere, lavora nel settore commerciale di una ditta cinese di abbigliamento; A. (un’altra), vive a londra e lavorerà nel campo dell’arte; L., l’unico maschio, designer, vive in una grande città con S. e con il loro bambino. Poi c’è C., di cui in realtà non so niente, e E., che ha un compagno che fa anche lui la pasta madre e cuoce il pane nella stube.
e poi ci sono io, che avrei potuto quasi essere la mamma di tutte, ma loro sono carine e nessuno sembra notarlo
o almeno hanno il buon gusto di tenerselo per sé
allo swap party ognuna porta qualcosa da scambiare con le altre
abiti e accessori, tutto va bene
basta che sia in buone condizioni e che ci se ne voglia disfare per un qualche motivo, noia o chili in più (o in meno) che sia
ognuno espone nell’angolino boutique, creato da A. per l’occasione sul divano con il tappeto multicolor, e poi, finita la cena (che comprendeva anche un fantastico panettone artigianale al cioccolato portato da S. e L. (a proposito di chili in più), ci riuniamo tutte là e cominciamo a guardare, toccare, provare
prima di organizzarlo ci eravamo chieste quali regole seguire. su internet ci sono molti post che parlano delle regole di uno swap party
alla fine è stato tutto molto naturale
ognuna ha preso le cose che più le piacevano e che le stavano meglio
nessuno ha litigato né è rimasto scontento
io avevo portato delle borse e un paio di sandali col tacco alto e ho ceduto solo una borsa Zippo gialla
fatalità ho preso un maglione viola proprio dalla stessa persona che ha scelto la mia borsa, ma questo non è importante e gli scambi sono stati incrociati del tutto a caso
ho preso anche una collana fatta con un cordino di cuoio e con un seme africano
A., l’altra, la più fortunata, ha trovato una gonna, un vestito e qualche altro capo
A., la padrona di casa, un vestitino a fiori e un paio di scarpe
P. non trova niente, dice, perché ha una pancia che sembra incinta e in effetti i vestiti sul divano sono per taglie piccole
son tutte magre qui, pancia o non pancia
S. e L. se ne vanno senza swappare, magari la prossima volta
a sorpresa c’è anche una borsa di vestiti nuovi che P. ha comprato nella ditta in cui lavora per A., la padrona di casa
provarsi i vestiti fra donne dà una bella sensazione di complicità
prova questo dai che sembra fatto apposta per te
questa gonna è troppo lunga. ma portala dalla sarta cinese che te la rimette a posto con pochi euro
questo colore mi sbatte
ah, la camicetta… fosse di una taglia in più
queste scarpe son troppo grandi
alla fine, quando, passata l’una, decidiamo che per questa sera può bastare, ognuna raccoglie le proprie cose, quelle “nuove” e quelle vecchie, e se le riporta a casa
un’altra regola dello swap party sarebbe che gli avanzi si mettono tutti insieme e si regalano alla caritas o a un mercatino
ma ormai sarà per la prossima volta
Ma cosa devo pensare? E’ realtà o un racconto di fantasia?
p.s. sto leggendo il libro di Agassi, Che coincidenza!
Ma certo che e’ realta’…
Del libro di Agassi ho sentito dire che e’ bellissimo. Prima o poi lo leggero’ anch’io