Mi perdo a osservare le piantine di zucca spuntate dai semi
Crescono a vista d’occhio
A volte ci mettono un po’ di più ad uscire dal seme e il guscino rimane attaccato in cima alle foglioline verdi
Poi, crescendo ancora, cade anche quello
E’ un po’ come la farfalla che esce dal bozzolo o il pulcino dall’uovo
La vita che si ricrea, che si rigenera, da se’ stessa, in un ciclo infinito che segue le sue regole
Al di la’ di tutto
Non tutti i semi diventeranno una nuova zucca, ma da ogni zucca, rimettendo in circolo i semi nella terra, ne cresceranno tante altre
Se avessi avuto della terra pronta per accogliere queste piantine avrei potuto coltivare il campo di zucche dei peanuts e aspettare il grande cocomero di linus nella notte di halloween
Forse le zucche non hanno un ego
Per cui se una muore e l’altra cresce bella e rigogliosa non c’e’ problema alcuno
E’ solo una legge di natura
Gli umani l’ego ce l’hanno pero’ e parecchio sviluppato
A volte anche troppo
Riflettendo sul senso della vita, affacciata alla finestra con le mie piantine di zucca penso a tutti coloro che vogliono lasciare un segno, più o meno indelebile, in questo mondo
Davanti agli occhi mi scorrono immagini, esempi, persone, tutte negative, sempre pronte ad affermare se’ stesse denigrando gli altri, escogitando cattiverie ed umiliazioni per il prossimo, credendo cosi’ di imporre la loro personalita’, il loro modo di essere, le loro convinzioni
A parte che ho visto tanti crescere magnificamente in mezzo alle difficolta’ imposte dalle cattiverie altrui e camminare nella vita a testa alta avvolti nella luce della propria coscienza pulita e del proprio buon cuore, ma mi chiedo
Che fine fara’ prima o poi tutto questo
Penso ai maneggi, all’ansia di sopraffazione, alla denigrazione altrui, allo svilimento dell’essere umano
E che cosa resta se passa un’onda gigantesca e ripulisce tutto?
Uno tsunami immenso, un oceano che avvolge il mondo degli uomini e lo sommerge come una nuova atlantide?
Dove andranno a finire allora tutte queste emozioni, tutto e tutti
E a chi sara’ valsa la pena vivere
Chi sparira’ in un gorgo mondiale
Che cosa restera’ di tutto cio’
Pensieri parole azioni
Case vestiti fabbriche automobili
Telefonini computer televisori
Tasse da pagare lotte politiche
Leggi da applicare prigioni condanne
Trasmissioni tv e tutte le cazzate che ci circondano
E quando il mondo sara’ tornato un immenso globo di acqua e fango, da quella terra, nagari spuntera’ proprio una piantina di zucca affacciandosi timidamente alla vita in un mondo sconosciuto con l’unica corazza del suo guscio che poi crescendo cadra’
E rimarra’ la foglia verde
E poi il gambo, la pianta, le foglie diventeranno sempre più larghe e spuntera’ il fiore e poi il frutto che nutrito dalla terra annaffiato dalle piogge e riscaldato dal sole crescera’ e maturera’
Cosi’ come tante altre forme di vita
Che nascono e crescono perche’ cosi’ funziona
Che lo vogliano o no
E chissa’ se il genere umano rinascera’ come le zucche
E se soprattutto imparera’ mai una cavolo di lezione
Bella riflessione. Credo che se le persone che descrivi fossero in grado di fermarsi a riflettere come fai tu, il problema del loro ego smisurato si ridimensionerebbe parecchio. E’ tutta una questione di prospettiva. Purtroppo per certi umani sono le cosiddette “tranvate” le uniche cose in grado di farli rinsavire. Mi stupisci sempre. Mi mancherai ❤
“Mi mancherai”….mmmm dove stai andando?
Non io
🙂
Brava Paola, e’ tutta una questione di prospettiva….
Ciccia, che dire? Secondo me troverai un sacco di gente aperta e piena di calore. E noi saremo sempre in contatto
🙂
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Se fossi capace di scrivere bene, le tue parole sarebbero state le mie. Non lo so fare. Ma i sentimenti e i pensieri, in questo momento, sono gli stessi. Brava!
P.S.In un posto speciale, dove chi è lontano lo avverti vicino, ho visto dei “sassi”. Sento che li hai messi tu. Il vento, la pioggia o forse solo la gravità li ha scomposti. Non importa. Quando li vedo, ti penso, anche se non ti conosco. E credo che sì, malvagi e saccenti ci sono e sempre ci saranno, ma anche buoni, umili e amabili. Basta conoscerne alcuni per dare senso a una vita.
Grazie per le tue parole affettuose e gentili. Ci pensavo proprio oggi e volevo scrivere infatti un pensiero per le belle persone che ho la fortuna di conoscere, che sono molte ma molte di più di quelle negative. E’ che la nota stonata fa più caso della sinfonia perfetta, si sa…
Ma dov’e’ quel posto? Probabilmente non ci sono mai stata ma se mi ci hai portato con il pensiero un legame c’e’ di sicuro. Ti ringrazio anche per questo
C’è un posto nel cuore dove le distanze non esistono, e il tempo è solo un dettaglio irrilevante. E’ lì che le anime affini si ritrovano, sempre e comunque.
Il miracolo delle zucchine é stupendo, bisogna viverlo per sapere e per stupirsi come da quel piccolo seme spuntano poi fiori, foglie giganti con steli durissimi e poi le zucchine. Di recente le ho viste nascere autonomamente in una montagna di letame (in una sorta di agriturismo). Da piccolo seme a piante robustissime capaci di crescere quasi ovunque.
Non credo che il genere umano possa generare una simile forza se non per alcuni sporadici casi.
Di solito sono ottimista, ma in questo paragone uomo-zucca, amaramente vince la zucca.
L’uomo non sa apprezzare il miracolo della vita e francamente non intravedo possibilità di ravvedimenti perché siamo troppo troppo marci.
Ciao.
Paola… vedi che poetessa 🙂
ciao Marilena, in certi momenti sarei portata a darti ragione al 100 per cento
ma non è possibile dai, ce ne sono di persone che apprezzano, ce ne sono
è che prevalgono sempre i più “marci”, come dici tu
inquinatori, rumorosi, violenti, sopraffattori
ma ce ne sono anche di migliori, magari si vedono solo con più difficoltà
🙂
Ispirata dalle zucchine 😀