elastici

sì lo so. è un sacco di tempo che non passo di qui
e mi stupisce anche che ci passi qualcun altro e che si stupisca per la mia assenza
ma in fondo qualche obbligo ce l’ho anch’io
è un po’ come dire agli amici, passate quando volete, la mia casa è sempre aperta
ma poi io non ci sono mai
qualcosa del genere, ecco

solo che stasera non ho granché voglia di pensare o scrivere di chissacché
e allora, come dire, che ci sto a fare qui?
prima mi giravano dei pensieri nella mente, delle idee
non erano nemmeno male, ma erano allo stato grezzo e lì son rimasti
è un periodo che non ho granché voglia di elaborare
se potessi aprire il mio cervello o magari solo guardarci dentro potrei vedere lo specchio di casa mia
un gran casino, cioè
con la roba affastellata dove capita che se anche metti a posto le cose che usi il substrato rimane sempre un caos
e la promessa eterna, domani sono a casa e faccio ordine
poi lo so che domani sono stanca, o vado a fare una passeggiata, o mi metto a cucinare i biscotti, o esco con qualche amico, o vado a fare la spesa
ecco così poi c’è da mettere a posto anche quel che compro che non c’è più nemmeno lo spazio per mettercelo
io non lo so ma pare che ultimamente la roba mi lieviti in casa
da un anno ormai non compro vestiti né scarpe né borse
e c’ho gli armadi che scoppiano
sulla dispensa stendiamo il velo che è solo verdure verdure e verdure
eppure ci son tutti quei cereali farine risi quinoe e legumi di tutti i colori che par che si riproducano in assenza di luce e spesso anche sottovuoto
i barattoli vuoti, che non butto per dar seguito alla mia passione di imbarattolare salse varie e marmellate, hanno creato una comunità autonoma e indipendente

se ci conto anche le erbe secche, le tinture madri e gli oleoliti frutto di una passione un po’ sopita per l’erboristeria e i sassi zen in equilibrio, aiuto
qui non se ne esce più

ah, però ieri ho fatto l’orto da balcone
che non significa mettere a posto
significa soltanto che ho recuperato le cassette delle arance dalla cantina, le ho rivestite di telo da pacciamatura, ci ho messo il terriccio e il compost e le ho appoggiate fuori dalla finestra
ora dovrò aggiungerci l’argilla espansa, che fino a ieri non ero riuscita a trovare, e i semi ordinati on line
non vedo l’ora che cominci il ciclo produttivo
è una sensazione bella e diversa da tutte le altre quella di coltivare l’orticello e avere i prodotti da mangiare che crescono direttamente in casa tua
ma non è solo per fini alimentari
è proprio tutto il processo che mi dà un senso di freschezza e novità
è il ciclo della natura che si ripete e la vita che si rigenera
c’è tanto da pensare per un semino che in quadratino di terra diventa cibo, bello da vedere e buono da mangiare

questo post però ha un titolo, elastici, che pare non c’entri nulla con quel che vo blaterando
il fatto è che mentre tornavo a casa riflettevo sull’atmosfera che percepisco in questo periodo
un periodo che non è una stagione, non è un mese
quanto sarà? boh
un bel po’ di sicuro
un bel po’ di tempo in cui percepisco l’aria in generale farsi sempre più tesa e tirata, come un elastico appunto
chissà che non si schianti prima o poi
ma non vorrei che finissimo a gambe all’aria come quelli che tirano tirano e non se l’aspettano che si rompa da un momento all’altro
c’è come un’elettricità crescente, una definizione un po’ esasperata delle cose e delle situazioni in cui tanti sembrano girare agitati dal vento come le girandole

va bene, per stasera può bastare
fra riflessioni ed elucubrazioni ho finito anche il gas
magari domani, che è il primo maggio, perdo meno tempo a cucinare e riesco davvero a mettere a posto un po’ di cose
tanto non ci sarà mica il sole…

6 commenti

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6 risposte a “elastici

  1. paola_Surfy

    Eccomi! Anche per me sarà un primo maggio di ‘cura’ della casa (cosa che odio, detto inter nos). Ma mi tocca. Sono temporaneamente single, finchè Stefano non esce dall’ospedale (venerdì). Per certi versi non è male, ma sento il bisogno di qualcuno che mi dia delle regole e che argini, appunto, la mia sregolatezza. L’altro giorno quando ti ho whatsappato era per chiederti se potevo fare un salto da te. Mio figlio era appena ripartito e la solitudine casalinga mi ha un po’ depresso. Vabbè….ti sei risparmiata una lagna. Mi piacerebbe l’orto sul balcone, ma temo di non essere portata.
    Simona che altro dire, sono sempre felice di leggerti. In attesa della merenda sul Piave…:-)
    Buon primo maggio da me a te, che ancora un lavoro ce l’abbiamo. ❤

  2. ciao Paola, buon primo maggio a te! e buon riordino…
    io sono un po’ indietro
    e fra l’altro son quasi tagliata fuori dal mondo
    whatsapp saltato, il blackberry impazzito
    posso comunicare solo dal computer
    quindi un po’ meno assiduamente rispetto a prima
    dai dai, goditi la singletudine, per qualche giorno ci sta anche
    ormai venerdì è alle porte
    bacio
    🙂

  3. laura

    già anch’io ormai sono diventata una visitatrice della tua casa …perdona questa mia intrusione ma mi attirano e mi piacciono le cose che scrivi, è come entrare in un mondo diverso dal mio che allo stesso tempo mi fa scoprire qualcosa di nuovo o che mi rimanda indietro qualcosa di me che ho che ho perso o che mi piacerebbe avere o essere…già forse perché il diverso e il non conosciuto ci rimandano in realtà ciò che può piacerci o meno di noi stessi…. o forse semplicemente sai raccontare così bene immagini e sensazioni che mi sembra di viverle …. ecco x esempio….io riesco a riordinare abbastanza bene le cose in casa…ma quando tutto pare messo bene si scatena puntualmente qualcosa che riporta il caos…esattamente quello che accade nella mia vita e nella mia mente nei periodi che diventano senza tempo a cui ti riferisci
    e quando pensi che tutto sia passato e tutto sia tornato in ordine e pensi di stare finalmente tranquilla qualcuno o qualcosa si diverte a scombinare le carte nuovamente
    un mutamento continuo…
    forse perché se così non fosse tutto si fermerebbe…??
    🙂

  4. Mi viene sempre in mente il proverbio cinese che dice che quando hai finito di costruire la tua casa e’ arrivato il momento di morire. Certo, e’ una metafora dell’esistenza, ma io lo paragono sempre al mio disordine come a una sorta di incompiuta perenne che tende a una perfezione che non arrivera’ mai. O quando arrivera’ sara’ tempo di lasciarla…
    Questo in tempi normali. In questo periodo il disordine e’ soprattutto stanchezza apatia, voglia di evitare alcuni impegni (la dichiarazione dei redditi) anche sciatteria, si’
    Per quanto mi riguarda (e scusa il disordine, come si dice) ma sei un’ospite graditissima nella mia casa, sempre aperta anche se un po’ lasciata a se stessa
    Mi fa piacere leggerti a mia volta, mi fa piacere coltivare quel che abbiamo in comune, che ancora non sappiamo se si esclude la persona che ci unisce al di la’ di tutto
    Passa pure quando vuoi e se ti farai sentire, come hai gia’ fatto, sara’ ancora più bello
    🙂
    Grazie

  5. Ciao, leggendoti mi sembrava parlassi di casa mia !! Anche io oramai tolgo gli strati per vedere i substrati e i miei armadi, pur non acquistando nulla, scoppiano. Ho sempre mille propositi, ma sono sempre quelli che farò domani. Il bello é che con l’età che avanza non mi sento nemmeno in colpa, mi trovo mille giustificazioni come se il mondo dovesse finire a breve e io non ho ancora visto/fatto tutto quello che volevo fare.
    Mi piace come scrivi (mi sono anche commossa leggendo il post su Maudi).
    Ripasserò per continuare a leggerti. Ciao.

  6. Beh, devo ammettere che mi ha fatto un certo piacere non trovarmi da sola nel disordine casalingo
    Temo pero’ che utilizzero’ questa tua confessione come ulteriore giustificazione a lasciare tutto cosi’ com’e’
    Ma non e’ detto, magari prima o poi, quando sara’ il momento giusto, trovero’ l’energia e la chiarezza per fare una bella pulizia radicale
    Su cui appoggiare il nuovo caos, ovvio
    Certe tendenze son dure a cambiare
    Grazie per le tue parole
    Ciao

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