pensieri in libertà (nel parco)

Meno male che era solo un sogno. Perché ho parlato in inglese con una che mi ha risposto in italiano.
Eh, ci rimani male…
Che poi, pensavo così senza motivo, ora tutto questo inglese non so se conta ancora… nel senso che uno crede che sia una lingua universale, o almeno lo si credeva, e invece non è mica più così
Poteva esserlo fino a una decina di anni fa, forse, e nemmeno dappertutto
Ovvio che un punto comune c’è, e più o meno tutti ormai capiscono o parlano un po’ di inglese. ma è difficile far emergere la verità delle parole che ognuno pronuncia nel proprio idioma

Questa cosa mi ha sempre dato come un senso di vertigine. cioè pensare a tutte le lingue del mondo
Niente di nuovo, c’era già la torre di babele, tanto tempo fa

Il pensiero del sogno in inglese mi ha attraversato la mente mentre passeggiavo sotto al sole accecante
Mi son ricordata perfino la frase precisa e la sensazione me la sono trascinata dietro per gran parte della mattinata, una mattina libera, tutta per me
Poi ho già visto, succede sempre così
Per un po’ penso di esser dentro al sogno, mi rimane in mente, pare che sia sempre lì a portata di memoria, con tutto quanto, dov’ero, che facevo e con chi
Poi succede qualcosa, una telefonata, un imprevisto qualsiasi e tutto svanisce
Ma non è che il ricordo si annacqua, no no, scompare proprio, via, cancellato.
Erased

Penso che forse anche scriverlo, appena alzata, non aiuterebbe poi tanto perché il passaggio dalla dimensione della mente sognante a quella più concreta del pensiero tradotto in scrittura spezza la nuvola eterea del sogno
Almeno, io ho già visto che non mi riesce
La mente vaga e niente la fissa
Ma se la chiami, la prendi al guinzaglio e scrivi ciò che c’è dentro, non risponde
Forse non ne vale nemmeno la pena e tanto vale lasciar correre i pensieri così, lasciandoli evaporare
o forse no

Nel “silenzio dell’onda” Gianrico Carofiglio la racconta in un modo diverso e mi convince
Cioè, dice qualcosa che penso già
Sulle dimensioni altre, in realtà molto più collegate di quanto comunemente si pensi, del nostro vivere e del mondo onirico
Limiti forse più facili da rompere e da capire sperimentandoli piuttosto che raccontandoli
Magari qualcuno ci riesce anche

A proposito di lingue, passeggiando mi son trovata ad attraversar il parco dove nei giorni di festa le badanti pranzano all’aperto approfittando dei lunghi tavoli e delle panche in legno immersi nel verde
Sento le loro risa, le voci si sovrappongono
Una donna canta
I bambini dondolano sulle altalene
Si sentono anche delle voci maschili, ma anche di donne
Sono dell’est, chissà di dove…
Ora cantano insieme una nenia che sa di canto popolare e insieme religioso
Chissà che cosa avranno mangiato, cibi caratteristici delle loro terre, con sapori ingredienti e preparazioni a noi sconosciuti…
Chissà che cosa si saranno detti, che cosa si diranno
Nemmeno una parola posso capire
Ascolto le risa, gli scherzi
C’è familiarità, pare che si divertano
Hanno un modo di stare insieme allegro

Passano due ragazzini del posto che tornano a piedi da scuola con gli zaini in spalla…
Andranno a pranzo

Sarà meglio che vada anche io
Che qui anche se c’è il sole a star fermi fa freddo e la fame comincia a farsi sentire

3 commenti

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3 risposte a “pensieri in libertà (nel parco)

  1. paola_Surfy

    Come al solito, la realtà vista con i tuoi occhi, assume tutto un altro aspetto. Confesso di essermi lasciata spesso coinvolgere dal senso di leggero fastidio alla presenza di quegli stuoli di badanti, bionde, grassocce, un po’ rozze, che ormai invadono le nostre città. Ma guardando meglio (come fai tu…) riesco a vedere anche l’allegria,la convivialità, la condivisione, di chi fa parte di una comunità dentro un’altra, un po’ ostile, che si stringe e si conforta, assaporando momenti come quelli da te descritti e che il nostro vivere abitudinario ci ha fatto dimenticare. A proposito…se in una delle tue prossime passeggiate al parco, o dovunque, volessi compagnia, fammi un fischio. Buon weekend Simona!

  2. oh yes! viene anche robre?

  3. Paola_surfy

    Claro que sì! (si scrive così?)

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