Diario della quarantena #4

Ieri finalmente sono stata fermata dai carabinieri. Mi hanno fatto accostare a duecento metri dal posto in cui lavoro con un cenno della paletta. Ho spento il motore e ho cercato, trepidante, la mia autocertificazione. Spero sia l’ultima versione, ho detto, porgendo il foglio dal finestrino. Non importa, basta sia una delle ultime, ha detto il carabiniere. L’ha già compilata? Parzialmente. Due domande, dove va, motivi di lavoro, orario. Il resto, tutto come al solito. Documenti, prego. Targa dell’auto. E’ registrata alla mia mamma. Va bene, può andare. Prima di ripartire mi consegnano un’autocertificazione in bianco. Per la prossima volta. 

*****

Non so da quanto non apro più l’agenda. Prima la guardavo la sera, prima di andare a dormire, per farmi un’idea degli impegni del giorno dopo. Poi, la riaprivo per spuntarli. Fatto. Rinviato. Cancellato. O per aggiungerne di nuovi. Per scrivere appunti di cose che succedevano. Vista mostra a Firenze. Iniziato nuovo lavoro. O per scrivere cose da fare. Medicine, dottore, spesa. Spedire posta, telefonare avvocato. Per segnare appuntamenti.

In quarantena l’ho aperta solo per cancellare le visite mediche ad ogni telefonata di disdetta dalla Usl. 

Ma l’ho subito richiusa. Quella distesa di pagine bianche, una dopo l’altra, mi ricorda il passare dei giorni, sempre uguali, come il mare. A volte più calmi, a volte più mossi, ma senza una fine né un inizio. 

*****

Che poi non è vero che in quarantena non c’è niente da fare. A me per esempio manca il tempo per far tutto. A parte leggere e scrivere, lo stress della spesa e della cucina, grazie a Zoom ho potuto riprendere a fare yoga con la mia insegnante di Belluno. Rispolvero la corretta pronuncia d’inglese frequentando un corso gratuito per principianti. Cerco di imparare le basi del russo, gratis e impossibile, in tre lezioni. Dovrò togliere le erbacce dall’orto e studiare il modo di ripulire le gronde del fienile. Poi ci sono le cose che rimando, nonostante abbia il tempo. Pulire veramente la casa e fare ordine. Correggere uno scritto di qualche mese fa. Buttare giù un progetto ambizioso.

Confido nel tempo.

2 commenti

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2 risposte a “Diario della quarantena #4

  1. Paola Moschini

    Hai ragione. Si cade spesso nel tranello del tempo: con la scusa che tanto ce n’è, che fretta ho di fare questo o quello? In tempi normali c’era la scusa del troppo da fare. Ora c’è quella del troppo tempo. Naturalmente parlo per me

  2. Eh, ma funziona così per molte persone, in effetti

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