Quasi un requiem per Gattaccio

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Ogni volta che mi appresto a scrivere un requiem per lui, ricompare puntuale in cerca di cibo. Come se non fosse mai scomparso, si siede compito sul tavolo di pietra fuori dalla porta, a volte miagola debolmente, a volte osserva paziente la finestra sicuro che prima o poi uscirò con un piattino di delizie per felini.
Gattaccio è irriconoscibile. Da gatto grosso e forte, il terrore di tutti gli altri gatti di casa, si è trasformato in un gattuccio smagrito e spelacchiato. Come se non bastasse, esibisce delle ferite di guerra su collo, collottola e torace, là dove, fino a qualche giorno fa, c’erano dei ponfi pieni di pus.
Gattaccio è probabilmente il padre dei nostri gattini. Lo crediamo perché ha cominciato a girare intorno a casa nostra più o meno nello stesso periodo in cui è arrivata Miciona incinta. Gattaccio poi, bianco con mantello tigrato marrone, ha vaghe somiglianze con ognuno dei suoi figli, o presunti tali: Ettore ha il mantello marrone tigrato, Musetta ha lo stesso disegno del padre (putativo) ma in grigio, Agatha chiude gli occhi in segno di gratitudine proprio come fa lui.
Insomma, che sia il padre o no, alla fine a noi importa poco. Lo abbiamo adottato fin da subito, dandogli da mangiare ogni volta che lo vedevamo girellare intorno casa. In questo modo credevamo di tenerlo buono e di evitare che ingaggiasse lotte per il cibo con tutti gli altri. Forse qualche volta abbiamo provato a scacciarlo e in un’occasione io ho drasticamente eliminato ogni consegna di cibo, ma alla fine ci siamo ricascate.
Io avrei voluto sterilizzarlo, vaccinarlo, farlo visitare. Ma lui non si è mai lasciato avvicinare. Rare volte, mentre era davanti al suo bel ciottolino stracolmo di cibo, sono riuscita a sfiorare la sua fronte con un dito. Ma immediatamente lui si è ritratto per avvicinarsi di nuovo alla ciotola solo dopo che io mi fossi allontanata.
Speravo che lo avrei addomesticato prima o poi. Quando gli parlavo e lui stringeva gli occhi sembrava che ci capissimo, in fondo.

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2 commenti

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2 risposte a “Quasi un requiem per Gattaccio

  1. Paola

    Purtroppo i gatti interi randagi ingaggiano lotte per tutto, territorio, cibo, femmine. E da queste ferite di guerra scaturiscono malattie ben note. Certo se non si fanno prendere o ci si rivolge a qualche volontario esperto in cattura, o ci si rassegna a fare quel che si può per rendere la loro vita meno difficile. Una carezza ai pelosi e un saluto a te.

  2. Fra qualche giorno dovrebbe venire la veterinaria a vaccinare i ragazzetti. Spero che gattaccio compaia, o comunque le chiederò qualche consiglio. Loro ormai, Ercolino, agatha e gli altri, lo ignorano. Non lo temono più

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