Ogni tanto mi torna in mente la tipa che mi ha tolto l’amicizia da Facebook dopo aver fatto (lei) una sparata su quelli che si vantano di aver letto libri che in realtà non hanno mai letto (probabilmente e oscuramente io).
Mi viene in mente per contrappasso, credo, nello stesso momento in cui mi assale l’ansia per tutti i libri che veramente non ho letto.
Roba che chiederei una dispensa fino a 200 anni solo per mettermi in pari anche se poi non basterebbero perché con tutti quelli che continuano a uscire, e che ce n’è sempre di buoni, non sarebbe mai finita.
Cioè in pratica io divoro libri fin da piccola però succede che se penso a quelli che mi mancano mi pare di aver perso solo tempo. Ma che cosa ho letto in quasi mezzo secolo di letture se mi manca praticamente tutto?
Ecco, per dire, lasciamo stare i russi che lì son dolori proprio e uno mi dovrebbe bannare semmai perché non ho letto Anna Karenina se proprio deve. E poi non ho letto I Fratelli Karamazov, L’idiota e chissà quanti altri. Tanti, lo so.
A mia discolpa, vostro onore, posso dire che sto leggendo, ora, Il Maestro e Margherita, che a suo tempo ho letto Guerra e pace, con infinita soddisfazione pure, e che per Delitto e castigo sono ferma a metà. Dal 1998 (son cose che lasciano il segno). E ho iniziato anche Cuore di cane (ricorda di finirlo).
E dei francesi, che dire? Tolti Maupassant (Bel Ami, Una vita, Racconti), Stendhal con Il Rosso e il Nero e La Certosa di Parma, Flaubert con Madame Bovary, mancano: Victor Hugo, Honoré de Balzac e tutto il resto.
Non ho letto nemmeno Il Conte di Montecristo e, seppure un tempo me li portassi appresso con la speranza di farcela, non posso vantare la lettura dei Buddenbrock e della Montagna Incantata di Thomas Mann.
Non ho letto Pastorale americana né Lamento di Portnoy di Philip Roth. Non ho letto Infinite jest né nessun altro libro di David Forster Wallace. Non ho letto nemmeno quello della vita di quel tipo che tutti dicono che è un capolavoro (appena me lo ricordo lo scrivo) e di Jonathan Safran Foer ho letto solo Ogni cosa è illuminata. Pynchon e McCartney, niente da fare. E Saul Bellow, Singer. Né Kurt Vonnegut, Lovecraft, McCann.
Ho già deciso che il prossimo libro sarà Il mondo secondo Garp di John Irving che non ho letto niente nemmeno di lui.
Poi non ho letto il Signore degli anelli né la saga di Harry Poter.
Fra gli autori che hanno vinto il Nobel ne avrò letti un terzo per non parlare di quelli del Pulitzer.
Zero anche su Dick, fantascientifici, ucronici e distopici. Sono terribilmente indietro anche con Stephen King del quale ho letto solo La lunga marcia e On writing.
Mi manca l’aria, davvero, devo smettere di pensarci. Non so come è potuto succedere tutto ciò. Mi sento come se dovessi ancora cominciare da capo. Qualsiasi cosa abbia fatto fino a ora mi pare che da vantarsi ci sia proprio poco.