Se non fosse per le cicale qui sarebbe silenzio assoluto.
Fuori il caldo immobilizza l’aria e i campi.
Io spero che silenzio e immobilità convincano Ercolino a tornare a casa.
Lo ha già fatto ieri sera, d’altra parte, prima che io arrivassi qua
Lo spero così tanto da aver buttato due stracci in valigia con lo spazzolino da denti e qualche libro ed esser partita verso la Toscana nel mio unico giorno di riposo
Il giorno più caldo di questa estate bollente, fra l’altro, dicono i meteorologi
Il viaggio è stato uno stress, al solito
La temperatura saliva a vista d’occhio, alle 9.30 erano già 31 gradi, e avevo una paura folle di bollire le mie cucciolette
Nel trasportino Agatha dormicchiava, ma Musetta ha miagolato per tutto il viaggio
400 chilometri di miaoooo sparati al massimo con vari tentativi di effrazione della serratura della gabbia
Ci siamo fermate anche quattro o cinque volte in cerca di un po’ d’ombra per due coccole e un po’ d’acqua fresca
Ma alla fine, anche se sembrava impossibile, siamo arrivate
Sane e salve, e accaldate
La temperatura ormai sfiorava i 40, come da previsioni
Anche il mio mal di testa era salito, parallelamente al livello dell’aria condizionata
Ma qua c’è calma, ci possiamo riposare e assaporare il canto delle cicale
Agatha e Musetta appena arrivate sono state assalite dal fratellino Ettore che non vedeva l’ora di giocare con qualcuno della sua età
Agatha è quella grigia tigrata, la più tranquilla e la più piccolina
Musetta è bianca con un mantellino grigio a strisce ed è più in forze
L’espressione del musino è uno spettacolo, va da sé
Poi c’è Ettore lo scuro, tigrato marrone e nero. Una vera teppa
Ora però è iniziata la missione per salvare Ercolino e riportarlo a casa strappandolo al bosco dove vaga ormai da più di una settimana
In casa ci sono i croccantini e l’acqua fresca al solito posto
Così come la lettiera
Tutto tace, non ci sono estranei che possano spaventarlo e farlo allontanare
Non resta che aspettare
Incrociamo le dita….
Andata, poi 🙂