stupido stupido stupido stupido stupido e ancora stupido gatto
è la prima volta, da quando sei con me, che torno a casa senza di te e non ti troverò nemmeno ad attendermi
in macchina, che miagolano nella cestina con apertura anche sul lato superiore, quella che avevo comprato apposta per te solo pochi giorni fa, ci sono Agatha e Musetta
per Agatha la trasferta era prevista da tempo, da quando avevo deciso che non saresti più rimasto solo nei lunghi pomeriggi in casa ad aspettarmi dal lavoro e poi era nata lei, quasi per miracolo, nella legnaia di casa
Musetta, la sua sorellina, l’ho portata nella speranza di riempire il vuoto, incolmabile sappilo, lasciato da te
avrei voluto prendere Ettore ma lui, da quello spericolato esploratore che è, al momento di partire, era andato chissà dove
lo so, è un compito arduo per due pezzettini così piccoli riempire tanto vuoto, ma ci proveranno di sicuro
cioè ci proverò io
sono bastate poche ore ad aprirmi un buco di dolore nella pancia che tu, nella tua incoscienza di gatto, nemmeno immagini
è stata l’ultima sera della nostra “lunga” (più del solito, almeno) vacanza a casa
impaurito, ma che dico, terrorizzato, dalle novità (ospiti, bambini, trasferimento, eccetera) ti sei rifiutato di entrare in casa, sfuggendo perfino quando io, la tua “mamma”, ho cercato di avvicinarti porgendoti il cibo che non toccavi ormai da chissà quanto
niente da fare
tu hai rinculato e sei scappato nel bosco
che poi a pensare a un gattino come te, timido e pieno di paure, nel bosco è già una cosa che mi fa attorcigliare le budella
chissà che ti era successo su quel bel musino nero dove qualcuno, ho notato pochi giorni fa, ti ha strappato un baffo e fatto un altro buchino vicino alla bocca
ma tu niente, imperterrito via, scappi, incapace di distinguere di che cosa avere paura e di cosa non averne
meno male le tue sorelline, Agatha e Musetta, mi hanno dato il loro bel daffare durante il viaggio di ritorno, con il loro miagolio costante (specie Musetta, Agatha meno, molto meno) e i loro tentativi di fuga (idem come prima)
altrimenti il pensiero di te, di quello che avrebbe potuto esserti successo, mi avrebbe dilaniato
la notte prima, quando hai fatto il cenno di entrare in casa per poi fuggire non appena mi hai visto, ti ho cercato più volte, alzandomi alle due e mezzo prima e alle 5 e mezzo poi per chiamarti
e te niente
ho lasciato anche la porta aperta, nel caso avessi deciso, nel silenzio del nostro sonno, di entrare
ancora niente
per tutto il giorno ti abbiamo chiamato scandagliando cespugli, vasi di fiori, qualunque posto in cui avresti potuto esserti nascosto
e tu niente
alla fine sono partita convinta che avessi avuto tu la peggio nell’incontro con una volpe
un pensiero insostenibile, credimi
poi durante il viaggio quel messaggio
“Simona, ho visto Ercolino. E’ vivo, anche se non sono riuscita a farlo entrare in casa”
Alleluja
grazie a tutti i santi del paradiso
ci sei, sei vivo
il cielo è tornato azzurro e l’erba verde
mi son vista non sai quante volte il tuo musetto nero affilato con quegli occhioni gialli
quell’atteggiamento timido e ritroso, a parte quando hai fame o quando pretendi coccole
e ora so che anche se per un po’ di settimane non sarai con me, almeno ti rivedrò
qui va tutto bene
Agatha e Musetta si divertono un sacco con i tuoi giochi
anzi, quello che ti aveva regalato Raffaella e che tu non hai mai degnato di uno sguardo se lo sono disintegrato in due ore
apprezzano molto anche le palline e i fili volanti sparsi per casa
ma per loro, che sono due bambine, ogni cosa diventa occasione di gioco
anche la gabbietta dalla quale durante il viaggio volevano fuggire
ora, non solo ci hanno dormito rannicchiate la notte, ma ci inventano anche dei giochi
anche la lettiera, quella coperta, per loro è ancora un gioco
penseranno a un padiglione dell’Expo, magari
si penzolano dalla porticina, vi si rincorrono
tutto fuorché usarla per quello per cui serve
no, per quello hanno la lettierina scoperta del viaggio
ma spero di convincerle a cambiare abitudini al più presto
per il resto, Ercolino, gattino pauroso e coraggiosissimo
sappi che qua ti aspettiamo tutte
e non vediamo l’ora di riaverti con noi
maledetto di un gatto