Parlo con una collega e il discorso cade sulle isole di Pianosa e di Capraia
Chissà perché non le avevo mai pensate come meta di una vacanza
Di Pianosa a dire il vero avevo letto un bel servizio diversi anni fa: un paradiso incontaminato aperto, pur con limitazioni, ai turisti dopo la chiusura del carcere
Mi ero presa un appunto mentale nell’occasione, ma poi chissà
Quando la collega le ha nominate mi si è riaccesa la lampadina
Visitarle era una cosa assolutamente fattibile
Prima di tutto perché sono in Toscana, quindi avrei potuto abbinare il viaggio nelle isole ad un periodo di ferie che solitamente trascorro a casa
Questo avrebbe voluto dire anche avere qualcuno a cui lasciare il gatto, Ercolino, per alcuni giorni senza problemi
Pensato tutto ciò si trattava solo di trovare la persona giusta per intraprendere il viaggio, individuare il periodo e iniziare a organizzare la vacanza
“Lula, ti va di venire con me qualche giorno a Pianosa e a Capraia? ”
“Certo che si. Sono libera dal 18 al 22 luglio”
“Bene, allora organizzo”
I primi giorni sono stati quasi da panico. Le isole dell’arcipelago toscano non sono esattamente delle mete turistiche popolari. Difficile trovare i collegamenti e le sistemazioni. Per Pianosa si doveva solo individuare il giorno e prenotare la visita con le guide autorizzate, visto che non ci sono altri modi di entrare nell’isola.
Ma prima di decidere il giorno preciso occorreva organizzare la permanenza a Capraia, visto che a Pianosa si va dalla mattina alla sera (in realtà, una volta sull’isola, abbiamo scoperto che si può anche rimanere a dormire. Ma sarà per un’altra volta)
Appurato che di traghetti da Capraia a Pianosa non ce n’era nemmeno l’ombra abbiamo cominciato a pensare a varie alternative.
Studiando le varie possibilità e incastri fra partenze arrivi e pernotti stilo un programma all’apparenza un po’ complicato ma possibile per due amiche lanciate verso l’avventura come noi
Partenza il venerdì pomeriggio, pernotto a San Vincenzo, da dove il mattino successivo, sabato, parte il traghetto per Pianosa.
Visita all’isola rientro nel pomeriggio, pernotto da qualche parte (ancora San Vincenzo?) E ripartenza, domenica di buon’ora, alla volta di Livorno, da dove sarebbe partito la mattina alle 8.30 il traghetto per Capraia
Una volta arrivate nell’isola delle capre poi ci saremmo potute rilassare per due giorni e mezzo fino al momento di ripartire e tornare a casa
Cerco un albergo a Capraia: è rimasta una camera doppia in un hotel a un sacco di stelle. Intanto per sicurezza prenoto. 650 euro, con lo sconto
Lula dice che è un po’ troppo
È vero ma di prendere un appartamento non se ne parla per tre giorni e basta
Le settimane si vendono da sabato a sabato anche a Capraia
Allora come si fa?
“Lula, o se s’andasse in tenda? ”
“Perché no?”
Ripenso tutta l’organizzazione degli spostamenti nell’ottica di trovare un campeggio
Sì prova anche a considerare di andare all’Elba e poi muoversi da li ma alla fine si ritorna al mio apparentemente complicato piano iniziale
Quindi, cose da fare:
Prenotare la visita a Pianosa per due per sabato 18 luglio
Cerco su internet e trovo il sito di Visit Pianosa
Contatto le guide e fisso la passeggiata mattutina lungo l’isola con pranzo al sacco
“Cavolo Lula, il pranzo… con sta storia del glutine e di tutte le mie intolleranze sarà un casino mangiare fuori. E poi su un’isola…”
“Che problema c’è? Ci si porta dietro quello che ci serve… e non preoccuparti. Anche io mangerò come te in quei giorni, avevo proprio voglia di disintossicarmi un po’. Non potrà che farmi bene….”
È ancora maggio ma io non voglio rischiare di rimanere senza posto. Chiamo l’unico campeggio di Capraia, Le Sughere.
Risponde Marco, il titolare, accento fiorentino o pratese, non so
“O che vuole prenotare già ora? mi richiami più avanti…”
“Tipo quando?”
“Ai primi di luglio… così si vede come va la stagione. Ci sta che ‘un ci sia nemmeno bisogno ddi prenotare”
Lo ammetto, sono un po’ agitata.
Mi sento anche ridicola nel mio perfezionismo organizzativo ma è così tanto tempo che non faccio una vacanza come si deve che non voglio rischiare di sciupare l’occasione
Studio le tratte dei traghetti on line ma anche da lì non se ne esce
Per Pianosa si parte da San Vincenzo, per Capraia da Livorno
Le due isole divise dall’Elba per cui nemmeno per questa fanno riferimento agli stessi porti
Per Pianosa si passa da Marina di Campo, per dire
Capraia fa il viaggio diretto da Livorno ma guarda il versante opposto dell’Elba
Ah ecco, perché un’altra cosa che aveva chiesto Lula era di lasciare l’auto in terraferma
Così si sarebbe anche risparmiato il costo del traghetto
Ora, a Capraia con la macchina non si fa nulla, visto che c’è un’unica strada di 800 metri ma se si fosse andate all’Elba sarebbe stato un po’ più complicato in effetti
Comunque alla fine i tasselli cominciano a combaciare
Quello che a prima vista sembrava un viaggio impossibile inizia a prendere forma, grazie alla mia caparbietà, ma soprattutto anche allo spirito di adattamento e all’entusiasmo della mia amica, compagna di viaggio preziosa e incomparabile
Dopo mesi lunghi e bui comincio a vedere delle giornate piene di azzurro nel mio futuro
La natura delle isole toscane, le due quasi più sconosciute, meno frequentate e incontaminate, mi aspettava
La vita di campeggio mi avrebbe permesso di vivere ancor più a contatto con quella natura
E la vacanza fuori dagli schemi mi avrebbe sicuramente aiutato a riprendermi da un brutto periodo ridandomi la forza di prendere in mano la mia vita e di andare avanti ritrovando la gioia e l’entusiasmo perduti
Questi almeno erano i miei sogni, le mie aspettative da una vacanza in quasi solitudine, immersa nel verde degli alberi e nell’azzurro del mare e del cielo.
(1 – continua)