chi è Charlie?

Chi è Charlie?
Ve lo siete chiesti quando avete visto il passaggio del corteo commemorativo, mentre a Parigi si cantava tra i lucciconi “Bella Ciao”?
Una strage è un dramma, sempre. E chi uccide è un criminale, sempre. Giusto? Per me sì, ma quando vedo quelle facce contrite che sfilano e che inneggiano al sacrosanto diritto di opinione, quasi all’offesa, e si abbracciano e si stringono l’un l’altro – parlo dei Capi di Stato – contriti ma fieri, commossi ma impassibili, vengo assalito dalle istamine rilasciate dal fegato e divento preda di un’allergia pruriginosa che il medico definisce: overdose di ipocrisia.
Li guardo alla Tv e li immagino, 5 minuti prima della strage. Magari erano al telefono a programmare nuove “missioni di pace”, ad acquistare nuovi droni per le “operazioni chirurgiche” in Paesi altrui. Magari stavano cercando un altro Saddam o un altro Osama da addestrare e da lanciare contro i dittatori di turno in terra islamica, per combattere quell’Isis che contro questi signori avevamo armato fino ai denti. Magari li hanno anche trovati in quei curdi che negli anni Ottanta erano buoni, poi sono diventati cattivi e da qualche tempo, d’improvviso, sono tornati buoni.
C’è strage e strage e poco importa degli atti ignominiosi che si riesce a far commettere in nome dell’equilibrio mondiale. Si può uccidere e morire da eroi o da criminali, confine sottile che abbiamo sempre la pretesa di stabilire noi.
Nel “dopo Charlie” la retorica dell’Occidente inneggia alla libertà di satira.
Avrei voluto vedere cosa avrebbero detto, prima della strage, di quella vignetta di Charlie con la Santissima Trinità che diventa un trenino porno, dove l’uno e trino si riassume in una catena di penetrazioni anali: il Padre è sodomizzato dal figlio che, a sua volta, riceve lo stesso omaggio dallo Spirito Santo. Chissà quanti difensori del diritto d’opinione troverei se domani pubblicassi una vignetta con la Merkel che pratica la fellatio a Hollande mentre si fa sodomizzare da Papa Bergoglio.
Fino alla strage, per noi, Charlie era sempre e solo… Charlie Brown. Presto tornerà ad essere l’unico Charlie del nostro immaginario collettivo.
David Taddei
Poggibonsi (Siena)

(menzione speciale della giuria al concorso “Chi è Charlie?”)

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