il dilemma

Ercolino gioca spensierato e non sa che cosa l’aspetta.
E’ il momento del dopocena, la vitalità è a mille e tutto in casa diventa un gioco nuovo.

Io invece ho il cuore stretto.

Fra tre giorni Ercolino sarà operato.
Diventerà un gattino castrato. Non lo so se è proprio fortunato.

Più ci penso e peggio sto.

Sì Ercolino, è proprio così. Ho preso l’appuntamento dal veterinario per farti praticare una mutilazione sessuale così da poterti tenere in casa come animale da compagnia.

E’ un’assurdità, questa.
Oltre che un gesto arrogantissimo.
L’essere umano che pretende di variare il corso della natura, bloccandola nella sua manifestazione più vitale.

Il fatto è che tu, come gattino maschio, sei portato a spruzzare la tua pipì su tutte le superfici per segnare il territorio. E in casa proprio non si può.

Le possibilità sono queste.
Ti castro e ti tengo con me nell’appartamento.
Ti lascio integro e ti accompagno in Toscana, la prossima volta che ci vado, e poi ti lascio libero.
Cioè, ai tuoi occhi, ti abbandono.

In questo mese e mezzo di convivenza non avevo mai pensato seriamente all’operazione. Cioè si sapeva che l’avresti fatta, era una cosa normale, così fan tutti. Ma non avevo pensato a quello di cui ti priverò.
Non è solo un fatto fisico. Di fatto ti trasformerò in un gatto di serie B, un castrato.
Perderai lo spirito battagliero che la natura ti ha donato, la possibilità di azzuffarti con altri maschi e quella di accoppiarti con le femmine della tua razza.
Non sarai più un maschio alfa.
Beta forse, ad andar bene.

Cambia la prospettiva delle cose.
Se penso che qualche giorno fa ero arrabbiata con te perché hai osato disdegnare la mia pappa pollo riso e carote, peraltro preparata in quantità industriale.
Sì va bene che ora con l’aggiunta della schifezza in bustina la mangi, ma insomma. Ne abbiamo già buttate al vento tre o quattro ciotoline prima di giungere al compromesso.
e sai quanti gattini affamati…

Oggi, presa dal senso di colpa, ti perdono anche di aver trasformato il mio stanzino guardaroba, il vecchio studio, in una shit room (beh, vuoi mettere l’eleganza dell’inglese).

Intanto vedo che hai affinato la tecnica del nascondiglio, anche se solo tu puoi illuderti che io non sappia riconoscere quel rigonfiamento dietro la tenda.
Ma fai bene Ercolino.

Se fossi meno egoista ti direi, nasconditi bene Ercolino.
E poi scappa, al momento giusto.
Scappa!!!
Scappa Ercolino di mamma

8 commenti

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8 risposte a “il dilemma

  1. Piergiorgio

    Non essere così tragica Simona. Ho avuto un sacco di gatti: alcuni “liberi”, alcuni “castrati”. Difficile distinguere i caratteri dopo l’operazione. Anzi impossibile. Il gattino non ne risentirà. E’ sempre un animale e la concezione di queste cose è diversa da noi umani per cui il sesso ha altre connotazioni oltre a quelle fisiche. Peggio l’abbandono per lui, non c’è dubbio.

  2. Grazie. Mi rassereni… Hai ragione pero’, sono tragica. E meno male che ho solo un gatto. Non voglio nemmeno pensare a come avrei vissuto dovendo decidere se vaccinare o no i miei figli, se ne avessi avuti

  3. Paola_surfy

    Cara Simona, i tuoi sono i classici dilemmi di chi muove i primi passi con l’adozione di un animale- Altrove ti ho inviato una lettura illuminante sui buoni motivi per sterilizzare un animale domestico. Uno su tutti, preservarlo dai pericoli cui va incontro perchè la ‘natura’ faccia il suo corso, andando in giro in cerca di accoppiarsi. Quando decidiamo di prenderci cura di un micio, o un cane, non vuol dire che lo stiamo condannando alla reclusione e gli stiamo togliendo la libertà. Vuol dire che gli tiamo donando quello a cui un pet aspira: affetto, protezione, cura. Loro non sono umani, e non danno lo stesso significato che diamo noi, che so….al sesso. Credimi se ti dico che Ercole è il più felice e il più fortunato dei gatti, con o senza attributi. Stai serena 🙂

  4. Piergiorgio

    Hey, gli attributi ci saranno lo stesso ;-)…

  5. Che sollievo 🙂
    Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!

  6. lorena

    Simo, anche noi, molti anni fa abbiamo avuto i tuoi stessi pensieri. Abbiamo resistito, buttato metà della biblioteca sprizzettata e irrecuperabile, nonostante i miei tentativi (proprio per dimostrare che l’intervento non serviva). Buttato una credenza americana dell’800 a cui ero affezionata tantissimo e molte altre cose. Passato tempo a “bonificare” quello che i mici, ne avevamo due, segnavano sempre con più insistenza. Poi, una sera, la cena della svolta. Fra gli amici c’era il veterinario che da allora segue tutti i nostri gatti… (quello che ha visto anche Ercolino per i controlli…prima della consegna). Ci ha spiegato come un gatto senta il richiamo delle femmine anche a 4 chilometri e ci ha fatto capire perchè, soprattutto uno, viveva in terrazza ed era sempre nervoso. Ci ha assicurato che i mici sarebbero stati benissimo. Balle che dopo non giocano, ingrassano… e avanti. Così, è prevalso il rifiuto di quello che tu stessa definisci abbandono. I resti di qualche gatto investito aveva aiutato non poco: quasi un segno.
    Entrambi i mici sono morti di vecchiaia qualche anno fa, hanno avuto una vita felice e uno dei due, arrivata Ambra, la mia meravigliosa persianina, tentava approcci nonostante la castrazione. Mosè ha giocato e saltato fino al giorno in cui se n’è andato, solo Luca aveva intuito il peggio, non sappiamo ancora da cosa: tornati dalla spesa il micio era acciambellato come se dormisse ma non c’era più. Sicururamente vale quello che dici, castrarli è una privazione. Ma il lunghissimo rapporto di Mosè con Luca è stato meraviglioso per entrambi: lo ha addormento tutte le sere e lo ha svegliato ogni mattina, dalla materna al liceo. Lo aspettava ogni giorno. E quando qualcosa a suo dire non funzionava faceva dispetti a non finire. Il giorno in cui l’ho trovato era il più brutto gattino che avessi mai visto, sporco, bianco e marrone (olio di macchina) con pelo setoloso e rado da far pensare ad una malattia. Beh… è diventato il più bello, tutto bianco (non albino), grande (quasi 9 chili) e con un caratterino da non credere. Questo, solo per dirti di getto, magari seguendo un filo di pensieri incomprensibile persino a me che quella privazione, è stata comunque colmata da molto altro. Certo che puoi decidere di lasciarlo libero in Toscana. Oppure puoi fare ciò che ora vivi come un tradimento…e non solo di Ercolino. Nesuno può decidere per te… ma una cosa sì possiamo farla in tanti: capire e rispettare quel qualcosa che adesso ti chiude lo stomaco. E che presto, spero, potrai superare e dimenticare con Ercolino.
    Baci.

  7. Grazie anche a te Lorena. Ora ho imparato un sacco di cose e sono più tranquilla. Ercolino e’ qui accanto sul letto che dorme e russa, cioe’ fa le fusa. Uff. Cosi’ quella che non dorme sono io. Domani e’ il gran giorno…

  8. Paola_surfy

    Per completezza scrivo qui che è andato tutto bene, come ci si aspettava. Ercolino continuerà la sua vita serenamente, amato e coccolato, anche senza orpelli sottocoda :-). Brava mamma Simona ❤

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