sarà colpa di questa influenza che riduce a uno straccio, sarà che stanotte non ho chiuso occhio fra tosse mal di testa e tutto il resto, sarà che da due giorni non riesco a mangiare e quel poco che entra naviga nello stomaco come una zattera in un mare in tempesta…
sarà un po’ tutto questo ma non solo
è già da un po’ di tempo che penso a come, crescendo, cambia il modo di vedere la vita
e non è solo in peggio, ovviamente, a parte ciò che potrebbe sembrare
poi figuriamoci, se lo dico io, che sono sempre stata un’inguaribile ottimista (esclusi i momenti di sconforto, va da sè)
più che un punto di vista pensavo è proprio il sapore
sarà che stanotte (ancora questo e poi basta, lo prometto) mi sono alzata dieci volte a lavarmi i denti perché anche se non avevo mangiato anche se tutto il resto avevo un amaro, ma un amaro
allora è venuto da sé pensare che quando ero giovane (forse è meglio dire più giovane, visto che sono ottimista) c’era quel fondo di sapore più dolce, o meno amaro, che avvolgeva tutto
anche quando stavo male
il mal di testa, per esempio, era un mal di testa
faceva male il capo, un cerchio, un’emicrania, delle martellate, delle fitte, ma poi prendevi un moment e passava
da qualche anno i mal di testa son diventati affari di stato. fa male talmente dappertutto che la testa alla fine è quasi quella meno colpita
ma la cosa che è veramente cambiata è il sapore, amaro, che resta in bocca e accompagna le crisi
ma amaro è anche tanto altro
le ingiustizie, sia le mie sia quelle degli altri, non faccio differenze, son donna e bilancia
le disgrazie, le perdite di persone care
cinque mesi fa ho perso Maudi e ora è scomparso Maurizio
se per Maudi, dopo aver tanto pianto e pensato, adesso riesco a ricordarlo con tenerezza amore e sempre un po’ di rimpianto, il vuoto lasciato da Maurizio è ancora pieno di amaro
amaro per non aver capito quanto fosse ammalato
amaro per non essermi fatta sentire pensando ora non disturbo lo farò dopo
amaro, amaro e basta
da giovani forse, mi viene da pensare, i colori erano più netti
io poi che ero un bulldozer e sapevo ciò che volevo e lottavo per ottenerlo non mi perdevo certo in sfumature
poi sono arrivate anche quelle
la vita si è approfondita, allargata, i colori si sono sfumati, annacquati, ma non per questo han perso consistenza
solo che adesso c’è questa sensazione di amaro che non mi abbandona
sarà che niente è perfetto e l’amaro viene anche dall’acquisire questa consapevolezza
che non esiste un semicerchio bianco senza il pallino nero, e viceversa
che, come insegna il tao, nel principio positivo c’è quella punta di negativo e questo vale anche al contrario
e quando siamo giovani, o più giovani, è sempre così ma semplicemente non ce ne importa niente di starci a pensare
ci penseremo poi
ci penserà qualcun altro
poi arriva il momento che ci dobbiamo pensare noi e, nel caso non ce ne fossimo accorti, ci pensa quel saporino amaro a emergere da chissà dove e a depositarsi sulla lingua
così che non possiamo fare a meno di pensarci
o forse son solo io che deliro per la febbre e alla fine è soltanto un po’ di mal di fegato…
Tranquilla Simona con il passare degli anni si può acquisire anche un equilibrio,un distacco ,una visione dall’alto che ti fa capire e accettare tante cose anche se rimane la capacità? di indignarsi,di soffrire o di provare gioia,
ma,più che altro si conquista l’attitudine ad apprezzare ogni momento della
vita come un regalo .Ti può capitare ,nonostante i grattacapi e le complicazioni , di alzarti la mattina ,mettere il capo fuori e ringraziare Dio per il miracolo che si rinnova ogni giorno e a cui tu puoi partecipare
Accidenti, mi sono resa conto di aver dimenticato di lasciarti un commento. Ti sarai preoccupata:). Il fatto è che ti ho letta subito, ma non volevo lasciare qualcosa tanto per dire e allora mi è passato. Sono molto profonde le tue riflessioni, come sempre. Ma alcuni argomenti mi toccano più di altri. E questo è il caso. Hai ragione, col passare degli anni i colori della vita cambiano, o siamo noi che si cambia. Io buldozer non lo sono mai stata, o almeno non me ne ricordo. Forse un po’ più incazzosa e combattiva, non rassegnata come ora. Ma di quell’incazzoso poco costruttivo, tanto che la vita ha preso la direzione che ha voluto, non quella che volevo io. O almeno, questa è la sensazione che ho. Ora contano gli affetti, ossia, sono più preziosi e si ha sempre paura di perderli. O che loro perdano te. Ci sarebbe tanto da dire cara Simona. Ormai spero il tuo malessere sia passato. Ti lascio un abbraccio
Da molto tempo vado a letto la sera con una “segreta” speranza: che chi mi ha lasciato mi appaia in sogno, per darmi l’illusione di essere ancora con me, per vivere quella quotidianità che non c’è più e che quando c’era non ho apprezzato abbastanza… Quasi mai, però, succede nulla. Ma qualche giorno fa sono stata fortunata: proprio la persona che ora mi manca e che rende le mie giornate sempre un po’ tristi è arrivata. Che gioia!! Rivederlo di nuovo… Ma: perchè non mi sorride? Perchè non mi parla? Perchè appare “seccato”, lui, che con me non lo era mai? Mi son svegliata delusa, sudata, con l”amaro” di cui parli tu. Per giorni ho pensato a questa cosa. Si dice che i sogni sono lo specchio dei nostri desideri, ma il mio non era questo!!! E allora ho pensato, io che sono RAZIONALE al 100%, che LUI veramente si sia messo in contatto con me. Non so come, ma credo di sapere il perche’. “Basta essere triste, basta trascinarti in queste belle giornate di sole e di neve: VIVI! Fallo per me, che non ne ho avuto la possibilità. Pensami ancora, ma non con tristezza. Gioisci per i ricordi e per quello che ancora hai: famiglia, amici, salute, lavoro…”. Questo penso volesse dirmi. Questo è ciò che io dico a te. Non è facile, lo so: i lutti e le cattiverie ci abbattono, ma proprio in memoria di chi è stato meno fortunato di noi lo dobbiamo fare.
Tra un po’ vado a letto: se sono fortunata e lo rivedo questa promessa voglio fargliela. Anche da parte tua. 🙂
Ti abbraccio.
Come dire che non tutto il male vien per nuocere…
Ciao Paola, in effetti e’ vero. I tuoi commenti precisi e puntuali sono ormai diventati una piacevole abitudine e dovrei preoccuparmi quando non li vedo. Stavolta pero’ ci s’e’ messa di mezzo l’influenza. Prima, con quello sprazzo breve di lucidita’ (o qualcosa di simile) che mi ha permesso di scrivere nel pieno della tempesta. Poi, le giornate piene di dolori stanchezza e spossatezza che ne sono seguite non mi hanno invece permesso di seguire l’evoluzione dei commenti… Quindi per stavolta diciamo che non ci avevo fatto caso… O magari ho pensato che anche tu hai diritto a non esprimerti se non ti va. Detto questo ti ringrazio per essere tornata indietro a lasciare la tua testimonianza, che io leggo sempre con grande piacere.
Grazie Sabrina! Penso che non potevi interpretare meglio quell’apparizione…
Ti auguro tutta la fortuna del mondo!
mi dispiace, Simona, di questo tuo nuovo dolore…ti capisco molto bene quando parli dell’amaro delle cose non dette e non fatte, di quando si dice “lo farò tanto c’è tempo” e poi accorgersi brutalmente che di tempo non ce n’era tanto quanto si pensava…sarebbe bello avere una bacchetta magica e poter recuperare un po’ di tempo, una settimana, un mese o anche solo cinque minuti….
ciao
OGNI TANTO PASSO DI QUI SPERANDO CHE MI SIA SFUGGITO QUALCOSA, MA TROVO LA CASA CHIUSA, L’ARIA STAGNANTE, POLVERE OVUNQUE. DOVRESTI PASSARE A CAMBIARE UN PO’ L’ARIA.P.S. SCUSA IL MAIUSCOLO MA ME NE SONO ACCORTA TARDI E NON AVEVO VOGLIA DI RISCRIVERE. A PRESTO
uffa Paola…
🙂
grazie Laura
Uffa Simona 😀