Ci sono delle mattine in cui mi sveglio e mi sembra di ricordare i sogni della notte
poi basta un attimo e tutto vola via
Puff, come se niente fosse stato
Eppure io me lo ricordo bene, l’ho qui dentro nella testa il sogno di stanotte
Ero negli stati uniti. prima a new york ma dovevo scappare
Quindi in qualche modo sono andata fuori, da qualche parte in the country
ho perfino scalato una montagna
Ero con un’amica
E so anche chi è
Ma adesso non lo ricordo
Al momento di scriverlo non viene proprio
Quando mi sveglio è tutto chiaro, me lo ricordo
sono un tutt’uno con il mio sogno e potrei scriverlo o raccontarlo
ma se passa quel momento non me lo ricordo più
anche se, come ora, mi rimangono gli ambienti, certi particolari, il colore salmone di una casa, le scalette in legno verso uno scantinato, un villaggio old western
Ora mi ricordo un episodio
Stavamo scalando questa montagna
Era un po’ una scalata da studio cinematografico (tipo parete di cartone) ma al di là si vedevano le montagne americane e io dicevo alla mia amica
“guarda un po’: che emozione! che bellezza! Te pensa, io vivo sotto le dolomiti ma non c’è niente che mi emozioni più della montagna americana!”
spazi sterminati, natura selvaggia, quel cielo così alto…
e lei mi rispondeva qualcosa che adesso non ricordo
Ecco
Questo è tutto
Ci sarà altro
C’era qualcosa per cui io scappavo e qualcuno mi rincorreva
Poi, nel villaggio western, mi scattavano una foto per farmi un documento
E io apparivo terrorizzata e della gente mi si metteva davanti per farmi ridere ma la mia espressione di terrore non cambiava
Poi dopo succede che c’ho dei soldi, li metto in una busta
Dico alla signora della casa in cui mi ero rifugiata che le ho dato quei soldi, 100 dollari
E lei mi chiede dove li ho messi
Nella sua borsa o qualcosa del genere
“Ma io quella l’ho buttata via” mi dice lei
E aggiunge: “allora fai conto che non me li devi più dare”
mentre mi allunga mille dollari per fare non ricordo che
Vabbè
Adesso me ne ricorderò ancora meno
Sta per arrivare il signore del gas, il campanello suonerà e rientrerò nella vita di tutti i giorni
Addio sogno americano!
sogno americano
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Chissà che ne pensa Freud ;-)….
O che ne avrebbe pensato… Se lo senti chiediglilo pure, mi interesserebbe proprio saperlo! Pensa che stanotte invece ho sognato che stavo a decine di metri di altezza aggrappata a una radice di zenzero…
(Ed e’ tutto vero e:?!)
😉
O che ne avrebbe pensato… Se lo senti chiediglielo pure, mi interesserebbe proprio saperlo!
Pensa che stanotte invece ho sognato che stavo a decine di metri di altezza aggrappata a una radice di zenzero…
(Ed e’ tutto vero e:?!)
😉
Ultimamente ho parecchi contatti con gente di “quel mestiere di psicologo” e perciò parlo al presente. Beh..l’interpretazione del sogno di stanotte è semplice: il quipresenteblog è la tua ancora di salvezza dal vuoto che ti inghiotte intorno e, secondoilmioeminenteparere, è tutto collegato -l’inghiottimento- al cene tra toscani alle quali mi invieterai prima o poi come osservatore esterno (e notoriamente buongustaio).
(e mi scusi i refusi dettati da posizione piuttosto scomoda attuale)
mi pare una super interpretazione… beh, per i toscani abbiamo introdotto la figura del socio simpatizzante (un po’ come gli amici degli alpini!)… quindi puoi venire!!!
Ciao Simo. Molto interessante il tema del sogno. Se avessi un quaderno accanto al letto e riuscissi a registrare con precisione i sogni che faccio avrei materiale interessante per un libro..o forse solo prove convincenti per farmi spedire in psichiatria! Faccio sogni così vividi e con dialoghi cosí coerenti, anche quando si tratta di situazioni che non stanno né in cielo nè in terra, che poi al risveglio faccio fatica per i primi istanti a capire che si é trattato solo di un sogno. Invece poi se il sogno é particolarmente brutto, all’interno del sogno, mi capita di pensare “vabbé facciamolo andare avanti,tanto é solo un sogno, non sta succedendo davvero”.Sono un caso clinico?
Baci.
ciao Raffa. il quaderno accanto al letto a volte ce l’ho tenuto. qualche volta, poche, ci ho scritto il sogno, altre mi sono appuntata concetti e frasi che quando stai per scivolare nel sonno sembrano irrinunciabili e profondissime e che poi la mattina non ti ricordi più quasi tu non le avessi mai pensate. e in certe situazioni, a dire il vero, mi sono anche servite.
in effetti penso che seguire il mondo onirico come quello mentale, quando non rincorre narcisisticamente se stesso nell’esclusiva autoreferenzialità ovviamente, possa essere molto utile e interessante nella vita di tutti i giorni, nella nostra vita
sono sempre più convinta che per essere ciò che siamo, ma soprattutto ciò che vogliamo essere, sia importante ampliare la mente e la conoscenza di noi stessi e di ciò che possiamo essere
ecco, con le parole sembra il solito discorso filosofico attorcigliato che pare voglia dire poco… vabbè, la riflessione è una cosa, il racconto della riflessione e della successiva comprensione può essere appiattita e banalizzata dalla parola, ma sicuramente non cancellata…
un libro che ho letto in questi giorni, bellissimo, anche più degli altri che ha scritto fino ad oggi, il silenzio dell’onda di gianrico carofiglio, attraversa in modo molto lieve e allo stesso tempo profondo quello che può essere uno dei significati dei sogni e della dimensione delle nostre vite che vi si manifesta
secondo me dovresti cercare di scrivere anche quelli (magari in privato)
qualcosa ti diranno di sicuro
baci
questo è un commento da mamma,ma da una mamma che legge molto. Io però non sono Freud e do una interpretazione un po’ arbitraria.
L’america è il sogno ma anche la nostalgia
però ci sono le montagne cioè qualcosa di bello ma
difficile e faticoso da raggiungere (anche pericoloso)
poi ci sono i soldi e la paura di perderli, ma c’è anche la
fiducia nell’essere umano.
in fondo il tutto non era niente male, ma ripeto sono solo una
mamma
mah, in effetti, mi pare una buona lettura… positiva almeno. anche se sei una mamma…