senza titolo

eccoci qua. con la voglia di scrivere e nemmeno un’idea.
o forse anche troppe.
vorrei scrivere una considerazione sulle persone che finalmente subiscono ciò che in genere fanno subire agli altri, ma quando lo fanno loro è giusto e quando lo subiscono diventano invece le vittime universali.
ma non posso farlo.
in realtà, l’avevo detto, avrei voluto scrivere un diario, ma questo, è inutile far finta, è un foglio che vola nel vento.
e allora certe considerazioni è meglio tenerle per sé

avrei voluto scrivere di un’idea, un regalo, che mi è venuto in mente di fare e che ha tutto un suo significato. ma non posso fare nemmeno questo perché sennò non è più una sorpresa.

non è la prima volta che mi capita.
nella cartella bozze è già da un po’ che stazionano elucubrazioni su temi diversi che mi sono girati in testa per un sacco di tempo e poi, quando ho cominciato a scriverle, anziché organizzarsi in un filo logico, si sono disperse, moltiplicate in una serie di pensieri e sottopensieri cui ormai era diventato difficile dare un senso compiuto.

sulla versione di Simona, ispirata alla versione di Barney, ho lavorato un bel po’.
all’inizio era tutto chiaro e c’era un filo logicissimo. poi, man mano che scrivevo, le cose da dire sono diventate così tante, complesse e anche personali, che ho scritto e riscritto per poi lasciare tutto in sospeso.

la tristezza del tricolore, cavolo, mi è venuta in mente girovagando per le venete strade in macchina. e quando la vista di quelle bandiere sventolanti alle finestre o ai cancelli dei villini isolati mi ha fatto venire in mente solo la bosnia, una nazione divisa, profondamente ferita e forzosamente ricompattata, ho deciso che lo avrei scritto. anzi, ho deciso che avrei aperto un blog per scriverlo.
e allora ho chiesto consiglio a carlo, l’ho aperto ed eccomi qui… sarebbe dovuto essere il primo post, ma poi non è andata così. si è arenato anche quello

vabbè, mi pare che senza dire niente ho detto anche troppo. la voglia di scrivere si è acquietata e ora si può pure andare a dormire che domani sarà un giorno bello tosto.

intanto qui a belluno fulmina e tuona.
ma sarà comunque una bella notte

buona notte

1 Commento

Archiviato in diario

Una risposta a “senza titolo

  1. Il bello dei blog (leggasi ‘diari’) è che ci fanno essere istintivi (o almeno così dovrebbe essere). E tu lo sei molto bene. Ti si legge con piacere, al di là di quella che può essere la curiosità verso qualcuno che si conosce, anche se poco e da poco. Ti confesso che non ho mai avuto un debole per i giornalisti ( è anche vero che non sono mai stata un gran lettrice di giornali), ma in te scopro delle qualità umane che traspaiono dalle righe e che non si possono creare ad arte. Bene Simona, è sempre più un piacere conoscerti. Azz…..mi sono ricordata adesso che stasera è LA SERA. Salvo colpi di scena temo che bigerò: dovrei venie da sola perchè a quell’ora chi mi avrebbe accompagnato non può uscire perchè in malattia (17-19….). Che palle, non ho neppure il tuo numero di cell…. Vabbè, questa è un’altra storia. Buon proseguimento! Paola

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