ma che cavolo! dopo un secolo anch’io c’ho un blog. merito di carlo, lui sì che è un vero navigatore. in senso di internet. le fa tutte e ce l’ha tutte, compreso l’iPad, e legge pure gli e-book con l’e-reader. è stato lui a convincermi nonostante le mie ritrosie a iscrivermi a facebook e ora, che mi è venuta voglia di aprire un blog, è a lui che ho chiesto come fare…
ecco, appunto. come fare? son già due giorni che apro le finestre, pigio sui vari pispolini. ho scelto pure l’italiano, ma mi viene mezzo inglese e mezzo italiano. boh? comunque, un’immagine l’ho messa e pure un titolino. quindi non sono poi del tutto incapace. ho scritto un pensiero che è volato chissà dove. pian pianino imparerò a gestire anche questo nuovo mezzo.
il problema però non è soltanto formale. che cosa ci si scrive qui dentro? pensieri, considerazioni. sì ok, ma non hai già facebook? sì, certo. ma su facebook, forse, si scrivono le cose un po’ più immediate e anche un po’ più leggere. qui invece il pensiero si può fare un po’ più “profondo”, oltre che un po’ più lungo. penso, almeno. poi si vedrà.
il problema semmai è quello del pubblico. magari poi alla fine non gliene importa proprio a nessuno di quello che scrivo, penso, dico. ma se io scrivo una cosa su facebook è sicuro che qualcuno, e più di uno, la vedrà. qua potrebbe rimanere non letta per tanto tempo o letta da qualcuno che inciampa per caso nel blog, cercando chessò, una ricetta con lo zenzero… e allora farò come sonia, che scrive i suoi pensieri quotidiani “con gli occhi dei sandali blu” e poi li pubblica su facebook, così chi vuole clicca e legge. ma volevo dire un’altra cosa, il problema del pubblico, appunto. cioè, se quando scrivo su facebook sono consapevole di stare scrivendo su un muro, qua, nell’intimità del mio blog, potrei illudermi (qualche volta, non sempre) di scrivere solo per me stessa. come se fosse un diario on line, tutto tuo, che qualcuno legge solo se glielo permetti tu. e invece no, ovviamente. ecco, anche questa è una cosa di cui tener conto… vabbè. basta sciocchezze. ora provo a pubblicare questo ammasso di parole, cerco di capire dove va e poi… vedremo che succede…
Brava Simo! Come si dice chi non risica non rosica. E comunque è giuto che tu dia corso alle tue aspirazioni. 🙂
Evvai Simona!!! Pensa io ce l’ho da 6 anni. Auguri e a rileggersi!Paola
Complimenti, esordio ottimamente contorto e propositivo.
Aspettiamo gradevoli contributi alla nostra quotidianità
ciao Luca! “ottimamente contorto” immagino sia un complimento… 🙂
ciao Paola! ma tu sei avanti…
Merci!
Farò tutto il possibile per farti conoscere! Ciao Simona, grande!
Eddaje direttora!!!!
ossanto ciel… allora non sarà proprio un diario… grazie comunque! 🙂
evvai!!!
Bene bene, prima del previsto 😉
Già aggiunto il feed rss al mio reader, così ti tengo sotto controllo
beh, come allieva do indubbiamente soddisfazioni…. ma spiegami sta storia del feed rss, tanto per iniziare
Guarda in alto a destra, a fianco del titolo del post: lì trovi il feed rss del tuo blog. Come utilizzarlo efficacemente (e soprattutto come utilizzare efficacemente quello degli altri) te lo spiegherò la prossima volta a cena. Però devi portare un amico o un’amica con cui Anna possa parlare per una mezzoretta…
ok fatto. ma intendevo chiederti a che cosa serve… ah ecco, è tanto complicato? ok, avrò pazienza…
No, non è per nulla complicato, è che è più facile da spiegare con un computer (o qualcosa di simile) davanti
Sei una donna intelligente, spiritosa e capace.
Non ho dubbi che tu possa esprimere con intelligenza ed ironia infinite cose che risulteranno gradite a tutti noi.
Un augurone di buona partenza ed ottimo proseguo della tua opera.
Un abbraccio.
Laura
ciao Laura! beh, grazie per l’affettuoso incoraggiamento
“….cioè, se quando scrivo su facebook sono consapevole di stare scrivendo su un muro, qua, nell’intimità del mio blog, potrei illudermi (qualche volta, non sempre) di scrivere solo per me stessa. come se fosse un diario on line, tutto tuo, che qualcuno legge solo se glielo permetti tu……”
E magari, Simo, c’è chi preferisce starsene seduto su un gradino un po’ più decentrato e forse in ombra, invece che davanti a quel muro spesso tanto “becero” quanto “vuoto” che è facebook….chi ti apprezza, e vedo che son tanti a farlo, non può che compiacersi di questa tua iniziativa. Vai grande….
sì, in effetti trovo questa prospettiva più consona. un po’ più decentrata, hai detto bene.